Al Dessert Bar Milano il dolce assume un nuovo significato

Ci troviamo a Milano, più precisamente in via crocefisso, 2, qui, il 20 gennaio ha aperto il primo dessert bar d’Italia.

 

Il primo ristorante esperienziale di soli dolci pensato da Federico Rottigni, un giovane, coraggioso e innovatore pasticcere milanese, che porta uno spettacolo emozionale costruito intorno ai suoi dessert.

 

Chi è Federico Rottigni

 

“Sono Federico Rottigni e sono uno chef pasticcere italiano. Volevo fare il cuoco, ma alla fine il mondo del dolce mi ha rapito per sempre. Le uniche regole che sono in grado di seguire, sono quelle chimiche della pasticceria. Siate pronti ad infrangerle assieme a me. Quello che facciamo qui è il risultato di una macinatura di un continuo processo creativo, dove idee concettuali, favole, storie o idee, vengono distillate in un’esperienza senza regole dedita a vari momenti del giorno. La rimozione della vetrina di una pasticceria è stata il primo passo di fusione fra la gestualità quotidiana del nostro lavoro all’esperienzialità di un cliente. L’evoluzione della nostra idea è quella di tornare a porre una forte luce sulla connessione umana.”

 

Tutto è iniziato con uno stage di sei mesi nella pasticceria di Ernst Knam, che poi sono diventati due anni. Successivamente è arrivato all’esperienza di Villa Crespi, il ristorante due stelle Michelin di Antonino Cannavacciuolo, per poi arrivare ad un periodo di affiancamento prima con Carlo Cracco, poi con Pascal Piermattei, da Milano vola in Norvegia e quando torna, decide di aprire il suo Dessert Bar.

 

Come è nata l’idea di aprire il Dessert Bar?

 

“Il luogo ha preso forma man mano, mi piaceva l’idea di avere un luogo dove si potesse servire della pasticceria che non fosse per forza dedito ad una merenda o a una colazione. Quando vidi che gli asiatici avevano questi luoghi dove servivano dei dessert al piatto, in momenti più disparati e in modo più raffinato rispetto alla pasticceria, mi sono detto – che bello, questa è una cosa che mi piacerebbe fare. A me piace stare a contatto con le persone, quindi ho sempre sofferto a stare chiuso in laboratorio, inoltre, sono una persona notturna, quindi mi sono detto: “perché non fare un locale serale”, e l’unione di queste tre cose ha fatto nascere Dessert Bar, dove uno viene a fare un’esperienza gastronomica di alto livello. Un’esperienza che è diventata uno spettacolo interattivo, dove ogni momento ogni piatto ha degli aromi, dei profumi, con uno scenario luminoso e musicale coerente con quel momento. Tutti i piatti dolci hanno un cocktail in abbinato che è anche il proseguo del piatto. C’è uno studio dietro alla questione degli zuccheri, che punta a  ricreare nella testa delle persone l’idea di quello che è dolce, usando le consistenze, le texture ma mai niente che è eccessivamente dolce.”

 

Tutto viene servito come un sushi bar, viene confezionato e servito davanti al cliente.

 

Le proposte

 

Quando si entra al Dessert Bar, il benvenuto lo danno loro, gli orsetti ubriachi, un richiamo all’infanzia e un divertente benvenuto, che declina le caramelle gommose realizzate da Rottigni in ludici morsi alcolici al profumo di Gin, Calvados, Whisky, Mezcal o Chartreuse.

 

 

Per i propri ospiti lo Chef Rottigni ha pensato a due proposte, una Dessert experience & drink pairing di 3 o 4 corse (rispettivamente a 52 o 64 euro), cui si aggiungono un benvenuto e un saluto finale, oppure per chi invece preferisce le bollicine, è possibile optare per il percorso Dessert experience & Champagne, scegliendo tra dodici etichette suddivise tra “Classiche” o “Rural”.

 

Durante il “dessert dining show“, Rottigni spiega la genesi di ogni dessert al piatto mentre lo prepara a vista

 

Il locale

 

Gli spazi interni sono stati progettati dall’architetto bergamasco Giuseppe Billinelli, che insieme a Federico ha lavorato per creare un luogo elegante e raffinato, ma anche che sapesse accogliere gli ospiti con dettagli giocosi e amichevoli, tutti da scoprire. Come la toilette “regale”, lo spioncino a vista sul laboratorio che riporta la scritta “don’t look”. Il lungo bancone di marmo bianco costituito su misura per creare la distanza ideale tra gli ospiti e lo chef, mantenendo così anche la distanza sociale. Pur essendo un luogo curato nei minimi dettagli e che attira l’attenzione dei propri ospiti, il protagonista indiscusso rimane sempre il cibo.

 

Prenotazione e orari

 

Il ristorante è aperto dal mercoledì alla domenica, dalle 20:00 alle 00:00. La prenotazione è obbligatoria e l’esperienza dura circa 1 ora e 40 minuti.  Per prenotare potete farlo direttamente sul sito.

 

Il Dessert Bar Milano è un posto magico e come dice Federico “Non è un posto per tutti, è un posto per tutti quelli vogliono fare un’esperienza.”