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Ma come si dice?
La nostra pubblicazione si occupa spesso di scrittura. stavolta però lo facciamo in maniera diversa.
Chiariamo subito il discorso: si dice al lavoro, non a lavoro. “Mettersi al lavoro”, “andare al lavoro”. La preposizione articolata al deve essere sempre presente. La seconda espressione è profondamente sbagliata, anche se nel caso in questione, stranamente, non esiste una regola specifica in grado di spiegarci per quale motivo la forma corretta sia quella articolata: l’uso di una precisa forma o dell’altra è dovuto principalmente ad abitudini consolidatesi nel tempo.
Come si dice ce lo dice la Treccani
Secondo tale analisi, l’Enciclopedia Treccani sostiene che la fraseologia suggerisca che la forma vigente in italiano sia quella articolata (che lo inserirebbe quindi nell’italiano standard), mentre la forma errata sia tipica di un italiano al limite tra il substandard (molto informale, popolare, ma di un popolare privo di basi) e il regionale, tipico dell’italiano parlato in alcune aree geografiche. Nel caso in questione si denota che la forma non articolata non si ritrova in tutto lo stivale ma solo in alcune regioni, e anche in questo caso solo nell’uso informale e comunque solo laddove questo non sia contraddistinto da una basilarità di studi. Pertanto esso risulta sgradevole e fastidioso anche nel parlato dialettale, non trovando una spiegazione formale al suo utilizzo.
Dipende anche da come lo esprimo
Vale la pena sottolineare, tuttavia (e questo forse ha contribuito nei secoli a generare confusione in chi non era avvezzo all’uso della lingua), che se il lavoro non è più un luogo (vado al lavoro, il luogo del lavoro) o una descrizione della condizione (mi metto al lavoro, nella condizione di lavorare) ma diventa un verbo l’articolazione deve scomparire: mi metto a lavorare.
Le eccezioni
Se al lavoro non è ovviamente l’unico caso nel quale la preposizione deve essere articolata (al mare, al lago), ci sono tuttavia eccezioni note che vale la pena considerare: ci vediamo a teatro, andiamo a casa, ci incontriamo a scuola. Eccezioni però che riprendono con forza la necessità della preposizione articolata se le definizioni dei luoghi sono incomplete: ci vediamo al teatro delle marionette, andiamo alla casa della salute, ci incontriamo alla scuola del fumetto (o di fumetto, ma questa è un’altra storia).
Laureato in Belle Arti, grafico qualificato specializzato in DTP e impaginazione editoriale; illustratore, pubblicitario, esperto di stampa, editoria, storia dell’arte, storia del cinema, storia del fumetto e di arti multimediali, e libero formatore. Scrittore e autore di fumetti, editor, redattore web dal 2001, ha collaborato e pubblicato con Lo spazio Bianco, L’Insonne, Ayaaak!, Zapping e svariate testate locali.