L’Attacco dei giganti (Shingeki no kyojin) ha fatto parlare molto di sé, a tal punto da creare un fandom unito e coeso. Dal 9 settembre 2009, anno in cui è stato pubblicato il primo volume, il suo successo non ha mai smesso di crescere grazie anche ad un adattamento per la versione manga, film d’animazione e live-action che hanno permesso all’opera di aumentare il pubblico e gli amanti di questa terrificante, e a tratti gloriosa, storia.
L’opera partorita dalla mente del geniale Hajime Isayama è stata inizialmente presentata nel 2005 sotto forma di one-shot da 65 pagine.
A giugno del 2006 l’opera autoconclusiva ha ricevuto il premio come miglior lavoro ad un concorso indetto dalla casa editrice giapponese Kōdansha. Tale riconoscimento ha permesso al mangaka di trasferirsi a Tokyo per potersi cimentare nella creazione, e sviluppo, dell’opera completa. Oramai serializzata sulla rivista Bessatsu Shōnen Magazine, il manga si è distinto particolarmente rispetto ai suoi rivali, arrivando a diventare uno dei manga di maggiore di tutti i tempi.
La trama
Eren Jaeger è un ragazzo curioso che necessita di poter vedere il mondo al difuori delle mura invalicabili che circondano la loro città natale. In questo mondo infatti le persone vengono private della loro libertà a causa di giganti che, pronti a sterminarli, risiedono all’esterno delle imponenti mura. Eren Jaeger, sua sorella Mikasa Ackerman ed il loro amico d’infanzia Armin Arlert, dopo essere riusciti a sopravvivere al massacro della loro città causato dai giganti, si uniscono all’esercito per poterli combattere.
Seppur inizialmente venga privilegiato l’aspetto action, entrati nella seconda parte dell’opera, i toni diventano più seri e le tematiche precedentemente accennate vengono ora affrontate apertamente non solamente seguendo un confronto fisico ma anche presentando varie linee di pensieri, facendo scontrare non solo i corpi dei personaggi ma anche le loro varie opinioni e credenze.
L’anime
L’adattamento anime dell’opera non ha tradito gli amanti dell’opera, ha infatti concesso loro di vedere animate le gesta di Eren e del suo gruppo. È stata trasmessa a partire dal 6 Aprile 2013 e le prime tre stagioni sono realizzate da Wit Studio, studio di animazione particolarmente famoso nel panorama degli anime.
La ricetta che ha portato al successo dall’adattamento da parte di Wit Studio è sicuramente da ricercare in una magistrale presentazione e caratterizzazione dei vari personaggi. Particolarmente emblematico il capitano della squadra operazioni speciali Levi Ackerman che ha conquistato subito i fan con le sue divertenti prime apparizioni e con la sua successiva messa in mostra di bravura nel combattimento contro i possenti e temibili giganti.
La quarta stagione, animata dallo studio di animazione giapponese Mappa, ha riscosso varie critiche sull’aspetto visivo dell’opera. Tali critiche sono dovute al massiccio utilizzo di CGI prevalentemente nelle scene che coinvolgono i giganti.
L’anime conta 94 episodi suddivisi in 4 stagioni. I due episodi finali hanno però una durata maggiore, arrivando a circa un’ora ciascuno.
I film
I film rappresentano sicuramente l’aspetto più carente e trascurato dell’opera. Sono stati prodotti quattro film animati che però si limitano a riassumere le vicende dei nostri coraggiosi avventurieri senza apportare alcun interessante cambiamento o approfondimento ad esse. Data la necessaria breve durata dei film, rispetto ad un’opera ben più longeva, il risultato ottenuto risulta molto approssimativo, non offrendo agli spettatori la possibilità di affezionarsi e empatizzare con i personaggi che risultano, in questa veste, superficiali.
Si è cercato anche di adattare l’opera in una veste live action attraverso la creazione di un film suddiviso in due parti. La pellicola risulta però fallimentare, presentando importanti differenze con l’opera originale e risultando, quindi, non necessario agli occhi dei fan.
I fan
Lo stemma dell’armata ricognitiva soprastante non vi sarà sicuramente nuovo. Rappresenta oramai un simbolo importantissimo per gli appassionati dell’opera dell’Attacco dei Giganti.
Seppur nell’opera sia presente prevalentemente solo sul mantello delle persone facenti parti dell’armata ricognitiva, tale stemma è oramai visibile ovunque, in braccialetti, collane, zaini scolastici, magliette e addirittura spesso in tatuaggi appositamente dedicati svolgendo quindi la funzione distintiva per poter capire, già a prima vista, se il cuore di chi si ha davanti è occupato dalla stessa storia o meno.