Dopo oltre due decenni, il regista Danny Boyle e lo sceneggiatore Alex Garland tornano a collaborare per 28 Anni Dopo, terzo capitolo della saga iniziata con 28 Giorni Dopo (2002) e proseguita con 28 Settimane Dopo (2007). Il film, in uscita nelle sale italiane a giugno 2025, riporta sul grande schermo l’angoscia e la tensione che hanno reso celebre la serie.
Ambientato quasi trent’anni dopo lo scoppio del virus della rabbia, la pellicola esplora un’Inghilterra devastata, dove i pochi sopravvissuti cercano di ricostruire una parvenza di normalità. Il cast include Aaron Taylor-Johnson, Jodie Comer e Ralph Fiennes. Spiacenti di deludere le aspettative di molti, ma Cillian Murphy, protagonista del primo film, figurerà solo come produttore esecutivo.
Un grande cast per un grande ritorno
La trama di 28 Anni Dopo si concentra su un gruppo di sopravvissuti che vive su un’isola britannica in quarantena, collegata alla terraferma solo durante la bassa marea. Quando uno di loro intraprende una missione nel cuore del continente, scopre segreti e orrori che hanno mutato non solo gli infetti, ma anche gli altri sopravvissuti. La narrazione, dunque, esplora temi come la resilienza umana, la moralità in tempi di crisi e la lotta per la sopravvivenza in un mondo post-apocalittico.
Il terzo capitolo della saga vedrà protagonisti attori di un certo calibro a cominciare da Aaron Taylor-Johnson, noto per le sue interpretazioni in Kick-Ass e Nocturnal Animals e candidato a vestire i panni del prossimo James Bond. Qui Aaron veste i panni di Jamie, un sopravvissuto determinato a proteggere la sua famiglia. Al suo fianco ci sarà Jodie Comer, promettente stella della nuova generazione, che interpreta una coraggiosa donna a capo di un gruppo di sopravvissuti al virus.
Altro personaggio, altro super artista: Ralph Fiennes, celebre la sua interpretazione di Lord Voldemort nella saga di Harry Potter, assume il ruolo del Dr. Kelson, scienziato con un passato oscuro alle spalle.
Una scena di 28 Anni Dopo
Sebbene l’attore premio Oscar Cillian Murphy non compaia fisicamente in 28 Anni Dopo, resta il suo coinvolgimento come produttore esecutivo. Buon segno per i fan, dato che l’interprete ha espresso più volte il desiderio di tornare nella saga nei panni di Jim. Questa sua partecipazione alla produzione lascia uno spiraglio per il futuro?
Un nuovo capitolo al passo con le tecnologie
28 Anni Dopo non intende chiudere un capitolo, bensì ne inizia uno nuovo. Si da il caso che la seconda parte, 28 Anni Dopo – Parte 2: Il Tempio delle Ossa, sia già in fase di produzione e la sua uscita è prevista per il 16 gennaio 2026. La regia è affidata a Nia DaCosta, mentre Boyle tornerà a dirigere il terzo capitolo, a condizione che i primi due riscuotano successo.
Una delle innovazioni più sorprendenti di 28 Anni Dopo è l’utilizzo dell’iPhone 15 Pro Max come principale strumento di ripresa. Boyle ha scelto di sperimentare questa tecnologia per conferire al film un’estetica più cruda e realistica, avvicinandosi allo stile documentaristico che ha caratterizzato il primo capitolo della saga. Le riprese si sono svolte principalmente nel Regno Unito, in location suggestive come Northumberland e Lindisfarne, contribuendo a creare un’atmosfera inquietante e immersiva.
Una sfida al tempo e alle regole del genere
28 Anni Dopo manda un segnale forte: il cinema di genere può ancora sorprendere, emozionare e reinventarsi senza tradire le sue radici. Il ritorno di Danny Boyle e Alex Garland segna una scelta coraggiosa, quasi controcorrente, in un’epoca in cui le saghe spesso si trascinano per inerzia. Qui, invece, c’è visione, c’è volontà di spingersi oltre e si sente.
Il cast, selezionato con cura, racconta una precisa direzione artistica: non solo volti noti, ma interpreti capaci di portare sullo schermo personaggi sfaccettati, credibili, umani. La tecnologia impiegata, iPhone 15 Pro Max, non è un vezzo, ma una dichiarazione d’intenti: rendere l’orrore reale, sporco, viscerale. E soprattutto vicino.
Il film arriva nelle sale italiane il 18 giugno 2025.
Da bambina mi chiamavano “la piccola scrivana”, forse perché stavo sempre con carta e penna in mano. Soprannome profetico? Chi sa. Intanto porto in borsa biro e taccuino, non si sa mai.