Il 2025 è ancora in corso, ma in solo 4 mesi ci ha già regalato opere destinate a rimanere impresse nella memoria del grande pubblico. C’è di tutto, non manca nulla: remake di grandi classici, drammi umani profondamente emotivi e kolossal pop.
Di sicuro le pellicole di cui stiamo per parlare hanno catalizzato l’attenzione di pubblico e critica. In un’annata di forti sperimentazioni e ritorni attesi, cinque titoli si sono imposti per impatto artistico, successo commerciale e premi ricevuti. Tutti tranne uno. Ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa, continuate a leggere e scoprite di quale film stiamo parlando.
Nosferatu
Robert Eggers firma il remake più atteso dell’anno, rivisitando con maestria il capolavoro del 1922. Il suo Nosferatu, gotico e inquietante, cattura con una fotografia espressionista che ha meritato una nomination agli Oscar.
Il pubblico ha apprezzato molto il lavoro che c’è stato dietro la cinepresa, ma anche la straordinaria performance di Bill Skarsgård nei panni del tanto fragile quanto inquietante vampiro. La critica ha lodato la visione d’autore di Eggers, definendolo un horror d’arte: con 180 milioni di incassi, non poteva essere diversamente.
The Brutalist
Con The Brutalist, Brady Corbet realizza un’opera monumentale sul trauma e l’identità. Adrien Brody interpreta un architetto ungherese fuggito dall’Europa nazista, e lo ha fatto talmente bene da guadagnarsi l’Oscar come Miglior Attore.
Adrien Brody in una scena di The Brutalist
La pellicola presenta una regia sobria ma potente, accompagnata da una fotografia raffinata e una colonna sonora premiata. Il film ha ricevuto dieci nomination e ha vinto anche il Golden Globe per Miglior Film Drammatico.
We Live in Time
John Crowley dirige un dramma romantico dallo stile delicato ma incisivo. Florence Pugh e Andrew Garfield sono protagonisti del commovente We Live in Time, interpretando due anime spezzate che si incontrano e si trasformano nel tempo.
Le loro performance, profondamente sentite, hanno conquistato la critica internazionale con ben 57 milioni di incassi, diventando un caso festivaliero e uno dei film più emozionanti dell’anno. Un’opera che invita a riflettere sul potere del tempo, della perdita e della rinascita.
Biancaneve
Marc Webb porta al cinema una nuova Biancaneve che il pubblico non ha apprezzato. In una versione che rilegge la fiaba con sfumature moderne e temi d’empowerment, le interpretazioni di Rachel Zegler e Gal Gadot non convincono pubblico e critica. Pensare che il trailer di debutto ha avuto 700 mila dislike su Youtube!
Il film ha diviso la critica ed ha acceso il dibattito su identità e riscrittura dei miti classici. La produzione Disney, che da sempre si distingue per i costumi e le scenografie, questa volta ha fatto un buco nell’acqua: le sale di tutto il mondo erano vuote ad ogni debutto. Questa pellicola resterà nella storia, sicuramente. . .ma per il flop che ha generato!
Thunderbolts
Marvel chiude la Fase 5 con Thunderbolts di Jake Schreier mettendo al centro degli anti-eroi e offrendo uno sguardo nuovo sull’universo MCU.
Una scena di Thunderbolds
Lewis Pullman sorprende nel ruolo di Sentry, un supereroe tormentato e instabile, mentre il resto del cast brilla da un red carpet all’altro: Florence Pugh in testa, insieme a Sebastian Stan e David Harbour. Il film ha superato i 280 milioni di dollari di incasso e ha riacceso l’interesse dei fan dopo un periodo di incertezza. Tra azione e introspezione, si rivela uno dei cinecomic più maturi della saga dopo gli avvenimenti di Avengers: Endgame.
Il 2025 è appena iniziato, ma ha già fatto scuola
Se il 2025 ci ha insegnato qualcosa, è che il cinema non smette mai di stupire. Ogni film raccontato qui ha lasciato un segno, nel bene o nel male, e rappresenta una fotografia precisa del nostro tempo: inquieto, ambizioso, nostalgico e affamato di storie che sappiano toccare corde profonde. Il resto dell’anno dovrà lavorare duro per stare al passo, ma qualcosa ci dice che non resteremo delusi.
Da bambina mi chiamavano “la piccola scrivana”, forse perché stavo sempre con carta e penna in mano. Soprannome profetico? Chi sa. Intanto porto in borsa biro e taccuino, non si sa mai.