Dobbiamo tanto a Lina Wertmüller, non solo perché ci ha deliziato di alcuni dei migliori titoli del cinema italiano dei nostri tempi, ma anche perché ha aperto la strada ad artiste straordinarie il cui luogo naturale è dietro la cinepresa. Tra queste c’è Sofia Coppola, figlia d’arte del maestro Francis Ford Coppola, che ha appreso i trucchi del mestiere e li ha messi in pratica in pellicole straordinarie come Il Giardino delle Vergini Suicide e Lost in Translation.

Ma chi sono le giovani destinate a prendere il loro posto? Negli ultimi anni sempre più donne stanno conquistando la cinepresa e il grande schermo, portando storie nuove, prospettive inedite e linguaggi visivi innovativi.

In un panorama in continua evoluzione, abbiamo selezionato 5 registe che rappresentano presente e futuro della settima arte. Alcune di loro hanno già all’attivo film di successo, altre sono ancora agli inizi, ma con uno stile ben definito e un potenziale dirompente. Continua a leggere per scoprire di chi parliamo.

Olivia Wilde

Dopo una lunga carriera davanti alla macchina da presa (ricordiamo il suo ruolo in Dr. House e in Tron: Legacy, ndr), Olivia Wilde è passata alla regia con sorprendente naturalezza. Il suo esordio Booksmart è stato una ventata d’aria fresca nella commedia adolescenziale, tanto da essere paragonato ai classici del genere.

Nel 2022 ha diretto Don’t Worry Darling, thriller dal forte impatto visivo e narrativo con protagonisti i giovani e talentuosi Florence Pugh e Harry Styles. Al prossimo giro, la Wilde si cimenterà in una commedia irriverente e provocatoria dal titolo The Invite, che vedrà riunite due stelle del cinema internazionale quali Penelope Cruz ed Edward Norton.

Greta Gerwig

Figura di riferimento del cinema indipendente americano, Greta Gerwig è passata dalla recitazione alla scrittura e alla regia con grazia e intelligenza. Con Lady Bird e Piccole donne ha mostrato una sensibilità rara per il racconto femminile e familiare. Ma è con Barbie, nel 2023, che ha spiazzato tutti: una riflessione meta-culturale sul genere, il capitalismo e l’identità, mascherata da blockbuster in tinte pastello.

barbie

Una scena di Barbie

Attualmente, sta lavorando a una nuova trasposizione de Le cronache di Narnia per Netflix: un progetto ambizioso che conferma la sua versatilità.

Coralie Fargeat

La regista francese Coralie Fargeat ha conquistato critica e pubblico con Revenge già nel lontano 2017, un feroce e stilizzato revenge movie che ha ribaltato le convenzioni del genere. Il suo secondo e rencente film, The Substance, ha avuto un’ottima accoglienza al Festival di Cannes, aggiudicandosi il premio per la miglior sceneggiatura e ricevendo ben tre candidature agli Oscar 2025.

Estetica visionaria e scrittura audace, Fargeat si impone come una delle voci più originali del nuovo cinema europeo.

Alice Rohrwacher

Poetica, radicata nel territorio ma mai provinciale: Alice Rohrwacher è un’anomalia luminosa nel cinema italiano contemporaneo. Dal debutto con Corpo celeste nel 2011, passando per il Grand Prix di Cannes con Le meraviglie, fino all’intenso Lazzaro felice, la regista ha costruito un linguaggio fatto di realismo magico e spiritualità contadina.

Il suo ultimo film, La chimera, è stato applaudito a Cannes 2023 e segna una nuova maturità autoriale. Rohrwacher sarà presidente della giuria della Caméra d’or 2025: un riconoscimento che sancisce la sua importanza nel cinema d’autore mondiale.

Amanda Nell Eu

La più giovane del gruppo, Amanda Nell Eu rappresenta l’emergente cinema del Sud-Est asiatico. Di origini malesi, ha vinto il premio Women In Motion per il Talento Emergente a Cannes 2024, con una borsa da 50.000 euro per sostenere il suo prossimo film.

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Una scena di Tiger Stripes

Il suo stile mescola folklore locale, horror e riflessioni sull’identità di genere e sull’adolescenza, come dimostra il suo acclamato lungometraggio d’esordio Tiger Stripes. È una voce nuova e potente, capace di parlare al pubblico globale con radici profondamente locali.

Uno sguardo oltre il presente

Lina Wertmüller ci ha mostrato che il talento femminile dietro la macchina da presa esiste e può rivoluzionare il modo in cui raccontiamo storie. Oggi, il testimone passa a una nuova generazione di cineaste che non ha paura di osare, mescolare i generi, riscrivere i codici narrativi e imporsi anche in un’industria che, troppo spesso, ancora fatica a dare spazio alle donne.

Olivia Wilde, Greta Gerwig, Coralie Fargeat, Alice Rohrwacher e Amanda Nell Eu rappresentano l’alba di un’era cinematografica più inclusiva, complessa e stimolante. Guardarle lavorare, ognuna con la propria voce, il proprio universo estetico e le proprie ossessioni, è un privilegio per chi ama il cinema. E forse, più di ogni altra cosa, è la prova concreta che il futuro del grande schermo non sarà solo rosa, ma sarà pieno di sfumature, profondità e coraggio.

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