In scena al Teatro Diana fino a domenica 18 maggio, Benvenuti in casa Esposito, la commedia scritta da Pino Imperatore, Paolo Caiazzo e Alessandro Siani, diretta da quest’ultimo, e tratta dal fortunato romanzo di Imperatore.

Sul palco, un cast affiatato capitanato dal bravissimo Giovanni Esposito, che ha dato vita a una storia esilarante ma profondamente radicata nell’attuale realtà napoletana.

La camorra uccide. Il silenzio pure. Questo il leit motiv dell’intero spettacolo, che attraverso la comicità è capace di alternare risate fragorose a momenti di riflessione intensa.

La trama

Il protagonista, Tonino Esposito, è un aspirante malavitoso tanto sfortunato quanto ingenuo, ossessionato dalla figura del padre Gennaro, ex boss del rione Sanità. Tonino cerca di emularlo, finendo però in una serie di situazioni tragicomiche, accompagnato da un cast di personaggi ben interpretati: dalla moglie Patrizia interpretata da Susy Del Giudice alla figlia Tina interpretata invece da Aurora Benitozzi, che combatte la condotta illegale del padre. Un’autentica Nunzia Schiano, che interpreta la mamma di Patrizia e Salvatore Misticone, il papà, che con la sua interpretazione regala risate ad un pubblico attento. Gennaro Silvestro, invece, è il boss della Sanità De Luca, che è tutto ciò che di sbagliato esiste in una città come Napoli. Infine il tutto è arricchito da una trovata surreale e geniale: una capuzzella parlante che diventa il consigliere spirituale di Tonino.

Ma dietro l’umorismo e le battute pungenti, c’è un messaggio chiaro: la camorra non è invincibile, e spesso fa ridere per quanto è grottesca e fuori dal tempo. Il teatro, in questo caso, diventa così uno strumento potente di denuncia e di riscatto culturale. E in una città come Napoli, dove il confine tra ironia e tragedia è sottilissimo, questo tipo di narrazione assume un valore ancora più forte.

Risate collettive, applausi sentiti, e quell’atmosfera di condivisione che solo certi spettacoli riescono a creare. In un momento in cui la cultura deve essere anche resistenza civile, “Benvenuti in casa Esposito” dimostra che si può fare denunciare anche e soprattutto partendo da un palco.

Le musiche originali di Andrea Sannino e Mauro Spenillo arricchiscono la messa in scena, regalando ritmo e pathos nei momenti giusti. La regia di Siani è equilibrata, fresca, capace di valorizzare ogni personaggio senza forzature.

Uno spettacolo da non perdere, non solo per divertirsi, ma anche per riflettere, soprattutto per noi napoletani che ogni giorno lottiamo contro stereotipi e soprusi.

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