Al Teatro Sannazaro di Napoli è andato in scena lo scorso weekend L’Avaro Immaginario uno spettacolo che ha saputo intrecciare storia, arte e umanità, coinvolgendo il pubblico in un viaggio unico. Protagonisti Enzo De Caro e Nunzia Schiano, che con la loro interpretazione hanno reso omaggio al teatro di Molière, ma anche alla grande tradizione napoletana.

Un viaggio tra epoche e culture

La trama ruota intorno alla Compagnia dei Fratelli dè Bruno da Nola, discendenti immaginari del filosofo Giordano Bruno. Si tratta di una compagnia itinerante, una “carretta dei comici” che rievoca quelle tanto amate da Peppino e Luigi De Filippo. Si tratta di un viaggio fisico, ma anche simbolico, infatti la Compagnia si reca a Parigi, alla ricerca di Molière e del suo teatro.

Attraverso il percorso, ogni tappa diventa una piccola rappresentazione. Quando il carretto giunge in un centro abitato, si trasforma in palcoscenico: “si fa il Teatro”, e attraverso esso si guadagna un pasto e qualche moneta. Gli spettacoli proposti sono adattamenti delle opere di Molière, in particolare L’Avaro e Il Malato Immaginario, veri “cavalli di battaglia” della compagnia.

L’arte del sopravvivere e la magia del teatro

Lo spettacolo ha la capacità di fondere momenti di profonda umanità con il potere evocativo del teatro. Attraverso gli occhi dei membri della compagnia, si assiste ad una rappresentazione della vita quotidiana del Seicento, con le sue tragedie, le sue lotte e le sue speranze.

Il viaggio verso Parigi è caratterizzato da una serie di incontri non sempre piacevoli, e da un dialogo ideale tra Molière e il capocomico Oreste Bruno, interpretato da Enzo De Caro, il quale lo immagina come un collega e un maestro da raggiungere. Napoli e Parigi, due mondi solo apparentemente lontani, si intrecciano in un gioco di influenze culturali: Pulcinella diventa Scaramouche, mentre l’eredità del pensiero di Giordano Bruno aleggia sulla compagnia come un ricordo scomodo ma illuminante.

Un finale agrodolce

Lo spettacolo termina con un evento che segna profondamente i protagonisti: la morte in scena di Molière, avvenuta nel momento in cui arrivano a Parigi. Questo episodio, pur drammatico, non offusca la speranza che il viaggio ha rappresentato, anzi rafforza l’idea che il teatro e la vita stessa siano un’eterna rappresentazione, dove “tutto è finto, ma niente è falso”.

La regia e l’interpretazione di Enzo De Caro e Nunzia Schiano hanno dato vita a uno spettacolo che è molto più di una semplice rappresentazione: è un omaggio al teatro come forma di resistenza, sogno e salvezza.

Con una messa in scena che alterna leggerezza e profondità, lo spettacolo ci ricorda che, nonostante le avversità, il teatro continua a trovare il suo spazio, trasformando anche i momenti più bui in occasioni di bellezza e riflessione.

Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Sannazaro anche venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 gennaio.

You May Also Like

Il Teatro Olimpico di Vicenza, l’ultimo capolavoro del Palladio

Gioiello di prospettiva, primo teatro stabile coperto dell’epoca moderna, venne inaugurato nel 1585 e fu meta persino della delegazione giapponese di Oda Nobunaga.

Il teatro di Eduardo De Filippo: la verità oltre la vita

Eduardo De Filippo ha saputo meglio di chiunque altro rappresentare il disagio della società italiana del dopoguerra, specie quella napoletana.

La dodicesima notte di Shakespeare al Teatro Instabile Napoli

Sabato 12 alle 20 e domenica 13 aprile alle 18 al Tin – Teatro Instabile Napoli va in scena “La dodicesima notte” di William Shakespeare con adattamento e regia di Gianmarco Cesario.