La mostra di Mirò al Museo Storico della Fanteria a Roma

La mostra a Roma dedicata a Mirò, “il costruttore di sogni”

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Inaugurata il 19 settembre scorso, durerà fino al 23 febbraio 2025 la mostra dedicata al pittore, ceramista e scultore catalano Joan Mirò presente a Roma al primo piano del Museo Storico della Fanteria.

Si compone di ben 140 opere che rappresentano l’arte e le sperimentazioni effettuate dal grande artista del Surrealismo europeo nei 60 anni circa della sua produzione.

Immagine di J. Mirò nella mostra a lui dedicata al Museo Storico della Fanteria

Immagine di J. Mirò nella mostra a lui dedicata al Museo Storico della Fanteria 

Foto di: Lucia Mancini

Opere e percorsi tematici della mostra su Mirò

Le opere in mostra, spesso sconosciute al grande pubblico perché provengono da collezioni private italiane e francesi, tra cui tempere, acquerelli, sculture, disegni e ceramiche, sono divise in 8 temi differenti: Litografie, Manifesti, Poesia, Ceramiche, Derrière le Miroir – edita dalla famosa galleria Maeght per cui Mirò produsse una serie di manifesti pubblicitari in una grafica innovativa  e rivoluzionaria!- Pittura, Musica,  Mirò e i suoi amici. Questa suddivisione permette agli spettatori di seguire in modo più pratico l’evoluzione dell’arte di Mirò paragonando tra loro i vari capolavori con uguale soggetto tematico. Arricchiscono la mostra anche varie litografie curate da stampatori di eccellenza, come Fernand Mourlot, nonché alcune ceramiche e tavole litografiche, queste ultime disegnate per accompagnare i versi del poeta dadaista Tristan Tzara (1950) e i bozzetti per mettere in scena L’Uccello Luce di Silvano Bussotti (1981) realizzati per la Biennale di Venezia.

Poster di Mirò nell'omonima mostra del Museo Storico della Fanteria

Poster di Mirò nell'omonima mostra del Museo Storico della Fanteria 

Foto di Lucia Mancini

La sezione “Mirò e i suoi amici” della mostra su Mirò

Questa piccola sezione dedicata agli amici di Mirò rappresenta in realtà una vera e preziosa rarità  perché descrive il rapporto dell’artista con il mondo dell’arte e la cultura del suo tempo. Piccoli bozzetti autografi di Man Ray, Picasso e Dalì, libri e documenti di Breton, Eluard e Tzara sono le connessioni nevralgiche essenziali per comprendere il mondo dell’epoca e la sua esasperata ricerca di innovazione in tutti i campi dell’arte, a cui l’artista appartenne.

Poster del Museo di Arte Moderna di Parigi alla mostra su Mirò

Poster del Museo di Arte Moderna di Parigi alla mostra su Mirò 

Foto di Lucia Mancini

Gli obiettivi della mostra su Mirò

Nell’allestimento della mostra si vogliono sottolineare principalmente 3 aspetti. Innanzitutto c’è  la rivoluzione del linguaggio artistico che in Mirò riesce a raggiungere un perfetto equilibrio tra aspetto figurativo e astrattismo poiché l’arte è in grado di superare ogni limite. In secondo luogo si afferma la dimensione onirica e lirica per cui la libertà irrefrenabile – realizzata in colore, materia e segni – supera la storia dell’epoca, che in Spagna vedeva attuarsi in quei tempi duna delle dittature peggiori del Novecento. Infine esplode la gioia di vivere nella dimensione primitiva, alogica e prerazionale  in cui  si esprime il contenuto emotivo più profondo e comune all’umanità. Del resto l’artista stesso affermò: “Una materia ricca e vigorosa mi pare necessaria per dare allo spettatore un colpo in pieno volto, che lo colpisca prima che subentri la riflessione”! E così è giusto che anche lo spettatore di oggi fruisca in un modo altrettanto intuitivo le opere dell’artista spagnolo perché la riflessione subentri sempre dopo l’emozione e il coinvolgimento istintivo che l’opera ispira. Insomma, una  mostra  da assaporare tutta   soprattutto con l’immaginazione e… non perdetevi i manifesti e le locandine più famose del tempo!


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