Spello: 10 cose da vedere per scoprire il borgo umbro

Allungato su di uno sperone del Monte Subasio, il borgo umbro di Spello si presenta ai suoi visitatori, con le sue case colorate di rosa. Ci si immerge poi tra i suoi vicoli acciottolati, le chiese affrescate, all’ombra dei suoi monumenti, Spello conserva gelosamente i segni della sua storia. Una storia romana, longobarda, di papi e signori. Numerosi sono i resti di epoca romana quando Spello, o meglio Hispellum, era “splendidissima colonia Julia”, come recita un cartello posto sulla facciata del Portonaccio.

 

Di questi secoli di storia, oggi, restano le mura fortificate romane, meglio conservate d’Italia. Tre magnifiche porte d’ingresso al borgo, il fitto reticolo di stradine, che da maggio a giugno diventano il palcoscenico fiorito, che raggiunge ilsuo culmine con l’infiorata. Non possiamo dimenticarci del Pinturicchio, che con il suo passaggio a Spello, ha lasciato molti capolavori, come per esempio: la Cappella Baglioni o la pala d’altare con la Madonna col bambino in trono nella Chiesa di Sant’Andrea. 

 

Queste però sono solo alcune particolarità e cose da vedere di Spello, in questo articolo vi consiglierò 10 cose da vedere per scoprire Spello.

 

 

La chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello

 

 

La chiesa fu edificata nel XII secolo, se pur con una facciata seicentesca presenta ancora il portale originario abbellito da fregi romanici e il campanile romanico. Il suo interno barocco conserva un autentico tesoro, ovvero, la cappella Baglioni pavimentata con splendide maioliche di Deruta, decorata da uno dei più colorati cicli di affreschi realizzati dal Pinturicchio. Affreschi che raffiguranti l’Annunciazione, l‘Adorazione dei pastori e la Disputa di Gesù con i Dottori. E sui pilastri del presbiterio figurano due affreschi del Perugino. Se siete curiosi, e volete sapere chi fosse Pinturicchio, vi basterà guardare la finestrella con la grata dipinta sulla parte destra dell’Annunciazione, sotto la mensola infatti, è presente l’autoritratto del pittore.

 

 

Le porte di Spello

 

 

Spello ha la cinta muraria di origine romana meglio conservata d’Italia. In questa cinta si aprono diverse porte, delle quali 3 hanno particolare rilevanza. La prima è la Porta Consolare, con 3 ingressi, tre statue funerarie e una torre con in cima un ulivo, simbolo del prodotto locale più famoso. Poi troviamo la Porta Venere con le Torri di Propezio. Porta Venere era la principale porta di ingresso a Spello, e prende il nome dal ritrovamento di un busto di Venere nel vicino tempio di Fidelia. Ha tre archi con ai lati due torri recentemente restaurate e visitabili. A Porta Urbica, invece, sono legate alcune leggende, la più popolare è quella legata al paladino Orlando, che fu tenuto prigioniero in uno stanzone attiguo a Porta Venere, e ai “singolari” simboli presenti sul muro di destra della Porta Urbica da cui si ricaverebbero elementi riconducibili alla sua prestanza.  

 

 

La chiesa di Sant’Andrea a Spello

 

 

Di origine duecentesca, la chiesa francescana, trasformata da interventi successivi, custodisce un affresco di Dono Doni del 1565 e un Crocifisso su tavola di scuola giottesca. L’opera più importante della chiesa è la pala d’altare con la Madonna col bambino in trono e vari santi, dipinta dal Pinturicchio con l’aiuto di Eusebio di S. Giorgio, pittore perugino. Al centro della tavola c’è la Madonna col Bambino, teneramente abbracciati, su un trono. Attorno ad essa ci sono sant’Andrea, titolare della chiesa, san Ludovico di Tolosa, santo francescano, san Giovannino leggente seduto sul gradino, san Francesco d’Assisi e san Lorenzo, con la graticola. Sullo sgabello ci sono due lettere indirizzate a Pinturicchio stesso.

 

 

La Pinacoteca Comunale di Spello

 

 

Situata nel cinquecentesco Palazzo dei Canonici, la Pinacoteca Civica, accoglie dipinti, oggetti sacri, opere di oreficeria, sculture e affreschi.  Tra le opere che testimoniano la produzione artistica, spiccano una scultura in legno policromo, la Madonna in trono anche se mutilata dal furto del Bambino avvenuto nel 2008; la Madonna con il Bambino tra San Girolamo e San Bernardino, un affresco staccato attribuito ad Andrea d’Assisi, allievo del Pinturicchio, datato intorno all’inizio del Cinquecento; la  tavola con Cristo Crocifisso tra la Vergine e i santi Francesco, Giovanni Evangelista e Crispolto Vescovo, realizzata dalla Bottega folignate del Mazzaforte nel XV secolo. L’opera più importante è la Madonna col Bambino di inizio sec. XVI attribuita a Pinturicchio proveniente dalla vicina Chiesa di Santa Maria Maggiore. Quet’opera fu rubata nel 1970 e tornò solo il 21 novembre 2004, dopo ben 34 anni. Nella Pinacoteca inoltre, è esposta anche l’urna di San Felice contenente le reliquie del Santo patrono di Spello.

 

 

I vicoli fioriti di Spello

 

 

Spello ha una grande tradizione nell’uso dei fiori per abbellire, tradizione che raggiunge il suo culmine con l’Infiorata che si tiene ogni maggio. A giugno e luglio, poi, il borgo entra in competizione per la manifestazione “Finestre, Balconi e Vicoli fioriti” in cui gli abitanti si sfidano ad abbellire con i fiori balconi, vicoli e angoli del borgo. Il risultato che si ottiene è un qualcosa di straordinario, con angoli suggestivi, profumati e pieni di colore. 

 

 

Cappella Tega a Spello

 

 

Un piccolo gioiellino incastonato nel centro storico, la minuscola cappella è incantevolmente decorata con affreschi quattrocenteschi di Nicolò Alunno e Pietro di Mezzaforte. Sorta come sede della confraternita dei Disciplinati di Sant’Anna, per lungo tempo la cappella fu la bottega di un sarto, il signor Pietro Tega, che nel 1921 scoprì le preziose pitture murali fin ad allora coperte dall’intonaco. I restauri hanno infatti riportato alla luce una serie di raffigurazioni Sant’Anna, la Madonn, una Crocifissione, sei busti di Apostoli, e la visione del Paradiso e dell’Inferno.

 

 

L’Infiorata di Spello

 

 

L’Infiorata è la manifestazione storico – religiosa che si rinnova ogni anno nel giorno del Corpus Domini, ovvero, la nona domenica dopo la Pasqua. Secondo un’antica tradizione, al fine di onorare il passaggio del Corpo di Cristo portato in processione dal vescovo, le vie e le piazze Spello si riempiono di tappeti e quadri floreali in un lungo percorso di circa 1,5 km. Le composizioni floreali vengono create durante la notte che precede la festa. Con il tempo la festa è diventata una vera e propria gara, la domenica mattina infatti, prima della processione, una giuria giudica e premia la migliore infiorata.

 

 

Le Fonti del Clitunno vicino Spello

 

 

Poco distante da Spello, meritano una visita le Fonti del Clitunno. Queste sorgenti straordinarie purtroppo, sono sconosciute alla maggior parte degli italiani. Il loro suggestivo aspetto con la vegetazione che circonda le rive riflettendosi nelle acque dai colori intensi, è stato fonte d’ispirazione per molti scrittori e poeti. Nell’antichità si credeva che nei fondali di queste acque dimorasse il Dio Clitunno, in onore del quale sorsero tre templi che putroppo sono andati perduti. L’unica costruzione rimasta è un piccolo tempietto poco distante.

 

 

 La Casa Romana

 

 

Spello ha da ofrire tantissime cose, anche a chi è appasionati di archeologia, o di storia, a Spello infatti, potrete visitare la Casa Romana risalente al I secolo d.C. La costruzione, già restaurata nel II secolo, fu riportata alla luce nel 1885 grazie agli scavi sotto il Municipio. Ancora oggi sono ben riconoscibili l’atrio con una pavimentazione musiva in bianco e nero, l’impluvium decorato con un mosaico a onda e diversi altri ambienti della vita familiare. Delle iscrizioni presenti sulle mura della casa, suggeriscono che l’edificio sia di propietà di Vespasia Polla, madre di Vespasiano.

 

 

La Villa Fidelia o Costanzi

 

 

È un comlesso segnato da una stratificazione storica, creata sulle rovine di un santuario romano dalla famiglia Urbani nel XVI secolo, viene trasformata radicalmente nel XVIII con donna Teresa Pamphili Grillo. L’edificio principale, oggi, si presenta con ricchi decori di gusto barocco e neoclassico. Se visitate questo luogo, non potete non fare una passeggiata nei guardini in stile barocco all’italiana, Inoltre, è d’obbligo una visita alla Collezione Straka-Coppa, con opere che vanno dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni.