Food delivery: dalla chiamata in pizzeria al boom del 2020

Fonte immagine: mixerplanet.com

 

La consegna a domicilio, o food delivery, come si usa dire adesso, è sempre esistita. Negli anni, però, questa pratica si è evoluta, adattandosi ai tempi: prima, si usava semplicemente fare una chiamata e solitamente erano solo le pizzerie ad offrire questo servizio.

 

La chiamata non è completamente scomparsa, ma non è più in voga come qualche anno fa. Ora, per le consegne a domicilio sono disponibili numerosissime app. Fra le più comuni, abbiamo Just Eats, Deliveroo, Glovo e Uber Eats. Queste app hanno numerosi vantaggi: ti permettono di pagare in maniera telematica, evitando così problemi di resto; ti danno la possibilità di controllare la posizione del rider che vi sta portando il cibo e vi danno un’ampia scelta sul tipo di pietanze che preferite ordinare: la consegna a domicilio non è più infatti rilegata solo alle pizzerie, ma adesso si possono ordinare anche sushi, kebab, cibo asiatico in generale, pokè, dolcetti, gelati e bevande.

 

Alcuni locali offrono inoltre la possibilità di ordinare direttamente dal loro sito o con dei messaggi Whatsapp.

 

Nel 2020, poi, siamo stati bloccati a passare tantissimo tempo a casa e, con i bar e i ristoranti chiusi, sempre più persone hanno iniziato a rivolgersi al food delivery che, se nel 2019 rappresentava il 18% degli acquisti online, nel 2020 le cifre sono aumentate, arrivando al 25%.

 

Secondo un’indagine condotta da Just Eat, i piatti più ordinati dagli italiani sono pizza, hamburger e sushi. L’alimento che però ha avuto una maggiore crescita rispetto al passato è il gelato con, nel 2020, un aumento del 230% negli ordini. In aumento sono anche gli ordini di cibo mediorientale, thailandese e panzerotti.

 

La giornata in cui si tende ad ordinare di più è il sabato. Il giorno del 2020 in cui si è ordinato di più in Italia è il 16 maggio, seguito dal 9 maggio e il 25 aprile, giornata durante la quale hanno spopolato gelato e birra, che la gente ha consumato forse cercando di dare una parvenza di festività nonostante il lockdown.