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Tra i vari borghi più belli d‘Italia abbiamo sicuramente Sabbioneta, completamente immersa in piena Pianura Padana e vera e propria oasi di pace. Diventato Patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 2008 insieme alla provincia Mantova, ha origini molto antiche. Qui è possibile passeggiare ammirando la sua architettura di origine rinascimentale, tra palazzi nobili, le due piazze e le mura lungo le quali si aprono due porte: la più antica Porta Vittoria e Porta Imperiale.
Ciò che più sorprende di questo borgo così ricco di fascino è la somiglianza con alcuni scorci dell’antica Roma. Direi impossibile non innamorarsene.
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Cosa vedere
A Sabbioneta vi sono costruzioni risalenti alla seconda metà del 1500 come ad esempio il meraviglioso Palazzo Ducale, all’epoca dimora dei Duchi. Abbiamo poi Palazzo Giardino costruito su idea di Vespasiano ed ispirato alla bellezza di Palazzo Te a Mantova.
Tra i vari edifici degni di nota e meritevoli di essere visitati, c’è indubbiamente anche la chiesa dell’Incoronata. Visitandola potrete ammirare la tomba di Vespasiano, oltre naturalmente alla magnifica architettura originaria del ‘500. Ma non è solo questa l’unica chiesa che potrete visitare. Vi sono anche la chiesa Parrocchiale dell’Assunta con decorazioni del 700 e il suo Crocifisso donato da San Carlo Borromeo. La chiesa della Beata Vergine del Carmine e infine la chiesa di San Rocco, dove potrete visitare la pinacoteca con le tele di Bernardino Campi, Fammenghino e Morini. Quest’ultima chiesa ha origini un po’ più recenti. Essa infatti fu costruita nel 1824.
Fonte foto: turismosabbioneta.org
Per finire
Già che vi trovate qui, vi consiglio di percorrere il percorso naturalistico degli arginelli. Potrete scegliere voi il modo in cui gradite farlo, se a piedi, in bicicletta o addirittura a cavallo. In ogni caso non ve ne pentirete e vi potrete godere dall’alto un paesaggio mozzafiato circondato dalle mura di questo magnifico borgo dal fascino fiabesco.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.