500 camere occupate in due mesi, nonostante il Covid e le numerose restrizioni. Sono questi i dati registrati all’Excelsior di Napoli, Hotel a quattro stelle sito in via Partenope, facente parte del gruppo Eurostar. Il direttore, Gianni Ricci, in questo modo è riuscito a non chiudere mai e ad essere anzi l’unico albergo aperto sul lungomare.
Malgrado i Dpcm, l’Excelsior ci ha voluto ugualmente provare, inventando una promozione anti-Covid che comprende cena per due, camera e prima colazione a soli 120 euro. Un’idea che è stata davvero illuminante non solo per Ricci e i suoi 23 dipendenti, ma anche per chi vuole godersi una cena vista mare, non potendolo fare altrove.
Il Dpcm infatti vieta le cene al ristorante dopo le 18, ma gli hotel sono esenti da questa regola. Unica condizione: la residenza in Campania, non essendo possibile – almeno per il momento – spostarsi dalle regioni. L’Hotel, con le sue 118 camere, le due sale che affacciano su Castel dell’Ovo con terrazza sul golfo, e gli 80 coperti, è riuscito così a restare sempre aperto, anche grazie al passaparola. E non solo è occupato da ospiti costretti a viaggiare per lavoro, ma anche da napoletani che vogliono regalarsi una serata spensierata.
Ma cosa prevede il menù?
Il menù è ricco e riempie di soddisfazione il palato degli ospiti; tutti i piatti sono realizzati con materie prime freschissime e di ottima qualità, cucinati con la solita maestria dagli chef del ristorante:
Calice di prosecco di benvenuto e antipasti vari.
Primo: genovese di polpo.
Secondi (a scelta): maialino nero e caciocavallo; parmigiana di pesce azzurro, melanzane e provola affumicata; entrocote di Scottona.
Dolce.
Fonte foto: readytotrip.com
E così dalle 20, mentre fuori l’Italia intera è ferma per via del coprifuoco, all’Excelsior si inizia a cenare a lume di candela.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.