Lady Diana, la "principessa triste"

Lady Diana, la “principessa triste”


Fonte foto: Radio Monte Carlo

Oggi parliamo della principessa Diana ma lo facciamo con rispetto, lo facciamo per commemorarla, non per mero gossip. Parliamo di Lady Diana ma senza disturbarla, aggredirla, rincorrerla come quel giornalismo che l’ha soffocata e le ha distrutto la vita. 

Parliamo di Lady Diana, ma non possiamo fare a meno di sentirci un po’ in colpa perché le informazioni che oggi abbiamo, lei le ha pagate con le lacrime. 

Un’ossessione vera e propria quella dei media e dei paparazzi per Lady Diana al punto da portarla a rilasciare una dichiarazione pubblica in cui lamentava la presenza opprimente e morbosa dei media nella sua vita.

Nove i paparazzi che inseguirono l’auto su cui si trovava la principessa e Dodi Al-Fayed, il nuovo compagno, e che si schiantò nella galleria del Pont de L’Alma (Parigi). Tutti e nove non processati per aver causato quell’incidente perché si, è stato un incidente e non ci sono colpevoli ma l’auto su cui viaggiava la principessa, correva proprio per sfuggire a loro.

La vita

Diana Frances Spencer nacque nel 1961 e a vent’anni sposò il Principe Carlo erede al trono d’Inghilterra. il “matrimonio infelice” viene celebrato il 29 luglio 1981 a Saint Paul e lei prense il titolo di Principessa del Galles. In un’intervista, definì il matrimonio “affollato” riferendosi alla costante presenza di Camilla Parker Bowles, amata storica di Carlo.  Nel 1982 nacque il primo figlio, William oggi Duca di Cambridge e nel 1984 Hanry, oggi Duca di Sussex.

Le incomprensioni erano tante e il matrimonio non poteva che non finire ed infatti il divorzio fu ufficializzato il 28 agosto del 1996 dopo tanta, tanta sofferenza da parte di entrambi, ma anche tante umiliazioni subite da Diana che, anche pubblicamente, passava in secondo piano alla presenza di Camilla Parker.

Il titolo di “Principessa Triste” le fu dato in quanto lei stessa ammise di aver avuto problemi psicologici, che derivarono dalla forte pressione mediatica che fu costretta a subire, oltre che dalla bulimia nervosa di cui soffriva. Pare abbia anche tentato il suicidio più di una volta. I medici che l’avevano in cura non parlarono mai di patologie psichiche, affermarono anzi che la sua sfera emotiva era uguale a quella di una qualunque altra persona. Diana semplicemente viveva un inferno, un inferno celato da una gabbia dorata.

Ma ciò che ha reso Diana un personaggio così amato è stato il suo costante impegno sociale che, nel mondo da cui proveniva, non era ben visto. Solitamente, infatti, i reali non si esponevano più di tanto nelle cause sociali, almeno non in quelle poco sostenute. 

Lady Diana portò avanti cause come la lotta all’AIDS, alla lebbra e alla tossicodipendenza, oltre che gli interventi umanitari in aiuto a bambini malati o denutriti.  Ma soprattutto fu in prima linea contro le mine antiuomo. Le immagini della principessa con elmetto e giubbotto protettivo mentre visita un campo minato dell’Ex-Jugoslavia impressionarono tutto il mondo, tanto che la campagna vinse il premio Nobel per la pace nel 1997.

Iniziò le sue battaglie sociali quando era ancora sposata con il principe Carlo ma non attirò consensi da tutti. Infatti, se agli occhi del popolo Diana brillava, per la Regina Elisabetta II, diventò una presenza difficile da digerire. Lo dimostra un aneddoto accaduto: durante una visita in un ospedale in cui Lady Diana strinse la mano di un malato. All’epoca, non si conoscevano bene le modalità di trasmissione della malattia e si reputava che un semplice contatto, come una stretta di mano appunto, bastasse per trasmetterla. Venne immediatamente convocata dalla regina, che la redarguì aspramente per il suo comportamento ritenuto avventato.

Dopo il divorzio perse il titolo di “Altezza Reale”, ma non quello di Principessa del Galles che ritenne di usare per proseguire le opere di beneficenza intraprese negli anni. 

Particolarmente stretto fu il legame che strinse con Maria Teresa di Calcutta, che morì esattamente 5 giorni dopo la principessa. Sembrava un controsenso che una principessa e una suora potessero essere amiche, in realtà però ciò che le legava era la passione per il prossimo.

Oggi la Principessa Diana avrebbe 62 anni ed invece morì lì, sotto quel ponte, a Parigi, con tanti misteri e tanti dubbi. Dopo lo schianto rimase cosciente per 45 minuti, 45 minuti fu anche il tempo che impiegarono i soccorsi ad arrivare. Impossibile non farsi domande sul perché gli aiuti non arrivarono prima. Tante sono le teorie complottiste che vedono la sua morte come “causata” da chi la riteneva un personaggio scomodo. Fu criticata anche la Casata Reale, accusata di non aver espresso al meglio il lutto e il dispiacere per la perdita. 

Tutte le teorie furono smentite e la versione ufficiale è che la morte della Principessa Diana sia stata solo un tragico incidente. Difficile crederlo. 

Possibile che il destino non le abbia voluto dare il tempo di “recuperare il tempo perso” ed essere felice? 

Forte è la convinzione che se fosse ancora viva il mondo sarebbe un posto migliore.