Creatura analogica: la bellezza non convenzionale attraverso la fotografia

    “Il critico è colui che può tradurre in diversa forma o in nuova sostanza la sua impressione delle cose belle.”

Oscar Wilde

Urge mettere più bellezza nelle nostre vite, dentro e fuori di noi: nei nostri pensieri, nelle emozioni, nei comportamenti, ma anche nella società, in politica, nell’arte, sul lavoro, a scuola, in famiglia. La bellezza è sinonimo di armonia, equilibrio, sensibilità, comprensione e chiarezza, colpisce i nostri sensi, fa palpitare il cuore, arriva fino all’anima e, elevando lo spirito, ci conforta, ci risolleva e ci rende migliori.

 

La grande difficoltà è quella di catturarla, rendendola eterna è ciò che fa Creatura analogica con i suoi scatti dimostrando che la bellezza è nel volto di ogni donna. Servendosi in maniera intelligente del social del momento Instagram; attraverso volti di ragazze ridefinisce i significati della fotografia, creandone di nuovi paralleli, arricchendola e a volta stravolgendola. La foto diventa così essa stessa frutto di progettazione e quindi emozione senza tempo. Dietro al profilo Instagram c’è la storia e la passione di una ragazza di nome Adele, la quale si definisce una fotografa freelance che da autodidatta si è avvicinata a quest’arte. Colleziona fotocamere analogiche vintage fin da bambina, da qui ne deriva il nome social, infatti le sue foto non sono meccaniche, ma comunicano la spontaneità dei piccoli gesti. Tuttavia la sua immagine fotografica non è mai una copia esatta di una determinata realtà, quanto piuttosto la trasposizione di una stessa. La tecnica, il punto di osservazione da cui scatta, la sua visione di quel fatto e della realtà fenomenica o sociale che esso comporta, fanno sì che ogni immagine sia diversa da un’altra. 

 

Analogamente la bellezza non è un assoluto, ciò che è bello per uno, può essere orrido per un altro. C’è però qualcosa che accomuna qualsiasi foto, alla resa dei conti e la rende per noi “bella”: la capacità di comunicare uno o più sentimenti. Potremmo allora sostituire l’aggettivo bello con l’aggettivo buono, nel senso di efficace, espressivo, atto a comunicare. Ogni suo scatto è un viaggio che ci può portare indietro nel tempo o in mondi stregati lontani dalla dimensione reale, tutto questo attraverso la fotografia e naturalmente la cura di ogni particolare. Adele riesce a riprodurre le infinite trame della natura e del paesaggio, che fanno da cornice alle modelle, dando vita   a ritratti suggestivi. Impone la propria visione soggettiva tenendo conto della vera utilità del prodotto finale definendo la qualità.

 

Invito tutti i lettori di fare un giro su Instagram per emozionarsi attraverso i vari scatti.