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Rita Pacilio è una scrittrice e poetessa campana. Durante la sua lunga carriera editoriale si è occupata di saggistica, letteratura per l’infanzia e ricerca sociologica. Per RP Libri ha scritto Cantami una filastrocca, La favola dell’Abete e La vecchina brutta e cattiva.
L’intervista
Da dove nasce l’idea di dedicarsi alle storie per i più piccoli?
“I bambini sono il vero motore della nostra società e del futuro. Ne ho avuto conferma quando sono nati i miei figli a cui ho dedicato cura, amore e tante parole. Sono loro che mi hanno spinta a scrivere ciò che inventavo mentre li mettevo a nanna o li tenevo buoni. Volevano ascoltare la stessa storia, lo stesso finale. Così, ho rispolverato le competenze pedagogiche e psicosociali e ho messo su carta proposte letterarie per i più piccoli.”
Qual è il lavoro che si nasconde dietro la realizzazione dei testi?
“Il lavoro è tantissimo: bisogna documentarsi sui gusti dei più piccoli, seguire i loro bisogni e stare al passo con la nuova editoria. Quindi, anche scegliere l’illustratore è difficile: bisogna ci sia molta intesa con chi deve interpretare le parole e i messaggi delle storie.”
Le illustrazioni nel testo sono lineari e semplici: esse, come il linguaggio utilizzato, sono pensate così volutamente, per favorire una certa fascia d’età, o sono solo un arricchimento alla lettura senza un secondo fine?
“Le illustrazioni sono studiate per i bambini in età scolare (primi anni della scuola primaria): a volte sono colorate, altre da colorare. L’illustratore de ‘La favola dell’Abete’ aveva appena 12 anni quando ha illustrato le scene, mentre le altre illustratrici hanno molta esperienza con i piccoli.”
L’antagonista: quanto è importante ai fini della fiaba?
“È fondamentale perché fa comprendere al bambino che esiste anche il pericolo o la contraddizione che la vita ci presenta continuamente tra ciò che si ritiene giusto-sbagliato o buono-cattivo, così da aiutarlo a scegliere sempre il positivo delle cose.”
Il secondo volume è una raccolta di filastrocche: esse hanno oggi il fascino di un tempo sui bambini?
“Certo! Certo! I bambini sono sempre gli stessi, anche se i tempi sociali si evolvono e si modificano. I piccoli adorano le storie e si incantano di fronte ai suoni delle parole utilizzate immaginando mondi paralleli e fantastici. Mondi possibili.”
Fonte foto: RP Libri
Se sì, qual è il segreto del loro successo tra i più piccoli?
“I bambini amano il suono delle parole, la reiterazione, la rima. Infatti, la metrica della filastrocca aiuta i piccoli a memorizzare le parole e a fare i conti con i messaggi in esse contenuti. Adorano interagire con il libro vivendolo come un vero e proprio compagno di giochi. Credo sia questo il segreto.”
Parliamo di editoria per ragazzi in generale: i libri per bambini rappresentano un classico intramontabile oppure il settore scomparirà perché surclassato dalla narrazione digitale (si pensi a YouTube, ad esempio)?
“Sono fermamente convinta che il libro sopravvivrà a tutti i cambiamenti, anche quelli che riguardano l’ambito digitale, soprattutto se parliamo di editoria per i piccoli o per ragazzi.”
Dalle favole si deve apprendere sempre qualcosa?
“Credo che ogni pagina scritta, sia favole o altro, custodisca sempre un messaggio, un esempio, un consiglio, un confronto. Sempre. E si impara a conoscersi meglio e a conoscere la vita.”
Quali sono i progetti futuri? Ci sono altre storie in cantiere?
“Certo! Il mio lavoro prosegue sperando di accompagnare/affiancare i bambini, con le mie storie, nella loro crescita emotiva e culturale.”
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.