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I fantasmi del teatro

Ci sono attori intramontabili, musicisti che cavalcano i palchi per l’eternità, piece immortali e teatri infestati da chi, nonostante la sottigliezza di essere passati oltre, continua ad abitare quello che fu il loro luogo di lavoro. Andiamo a conoscerne alcuni.

Il Fantasma dell’Opera

Iniziamo proprio dal fantasma del pianista Ernest che nonostante si possa pensare viva dell’eco dell’omonimo romanzo di Gaston Leroux e dei vari riadattamenti teatrali e operistici, con molta probabilità è la sua storia ad avere ispirato il romanziere. Ernest infesta con dedizione l’Opera Garnier di Parigi (il medesimo luogo del romanzo). La sua storia è quello di un uomo che proprio nel momento in cui pensava di aver iniziato a percorrere la sua personale via dell’oro rimane coinvolto in un incendio. È il 28 ottobre del 1873 quando al conservatorio in rue Le Peletier scoppia l’incendio che distruggerà tutto ciò che Ernest ama, infatti mentre sta componendo una sonata per le proprie nozze il fuoco si porta via la sua futura sposa (ballerina dell’Opera) e il viso del pianista che rimane completamente sfigurato. La sua vita è salva ma anche distrutta e decide di rifugiarsi tra i sotterranei del teatro ancora in costruzione. Voci dicono che si nutrisse solo dei pesci del lago, quello che si sa con più certezza è che completò l’inno di quel matrimonio mai celebrato. All’inizio del XX secolo gli operai addetti ai lavori trovarono all’interno dei sotterranei uno scheletro e subito pensarono che potesse trattarsi proprio delle spoglie umane di Ernest, peccato che non ci possa essere la certezza che siano davvero le sue.

Il bel fantasma del New Amsterdam Theatre

Nel teatro di New York dimora il fantasma più affascinante di tutti, quello di Olive Thomas. Attrice e ballerina suicidatasi con il mercurio quando aveva 25 anni. Sgomenti? Ma Olive a soli 17 anni era una rinomata ballerina e aveva già alle spalle un matrimonio fallito. Il grande male dell’attrice arriva però quando Olive si trasferisce in California per lavoro dove incontra e si innamora perdutamente di Jack Pickford. I due si sposano nonostante la natura libertina e dissoluta di Jack. Durante la seconda luna di miele a Parigi i due litigano furiosamente, Jack va via dall’albergo e Olive afferra la boccetta di bicloruro di mercurio che Jack doveva usare per curare la sua sifilide e ne bevve il contenuto. Nonostante sia morta lontano dal teatro dove ha lavorato per tanti anni pare che il suo fantasma di Olive abbia scelto proprio il New Amsterdam Theatre per curare le ferite della sua anima ed è qui che dicono di averla vista passeggiare con indosso i costumi dei personaggi interpretati in vita.

Il fantasma del Teatro delle Muse

8 giugno del 2012, sui quotidiani della nostra penisola si legge di due avvistamenti, uno spettro di donna ha scelto il Teatro delle Muse come casa per l’oltre vita. L’ombra ectoplasmatica di una donna alta quasi tre metri dalla chioma fluente appare per la prima volta nel mese di dicembre. A vederla due spettatori che a fine spettacolo si recano dietro le quinte per salutare gli amici. Il secondo avvistamento nel mese di marzo quando un inserviente del teatro ha visto la figura passeggiare nel teatro, piegarsi e poi sparire nel nulla. Nonostante l’incontro il dipendente del teatro, nonostante il freddo improvviso e l’inusuale incontro ha avuto il sangue freddo di scattare tre fotografie della figura. Il 18 giugno una squadra guidata da Massimo Merendi si attiva per scoprire se l’avvistamento è reale.

Il fantasma del Teatro Massimo di Palermo

Il fantasma in questione è una suora decisamente inviperita che gli abitanti del posto chiamano Monachella. Il perché della suora furiosa è presto detto! Per costruire il teatro sono stati distrutti diversi edifici e tra questi anche la chiesa di San Francesco delle Stimmate con cimitero annesso. Lo sfratto post-mortem non è stato preso bene dalla suora che ha iniziato ad aggirarsi dietro le quinte, tra gli spalti e nei sotterranei. Si dice che la maledizione della Monachella sia stata la causa della lunga durata dei lavori. Ci sono infatti voluti 23 anni per realizzare il teatro. Non contenta la suora ha spostato la maledizione su un gradino preciso del teatro sul quale pare inciampino colori i quali credono nella sua presenza.