“Squid game 2” è una delusione totale? La nostra recensione

“Squid Game 2” è una delusione totale? La nostra recensione

L’ultima volta che sono stato qui, qualcuno ha detto esattamente la stessa cosa” dice in un episodio il protagonista Gi-Hun, in risposta ad una affermazione di un suo compagno di giochi. Ebbene potreste aver avuto la stessa sensazione di déjàvu guardando la seconda stagione di “Squid Game”, visto che la maggior parte di ciò che si vede e si sente era stato già ampiamente descritto nella prima.

Quindi questo capitolo 2 dei giochi del calamaro ha le stesse potenzialità del 1 di farci saltare dalle sedie e urlare?

Dunque sì e no. Impossibile replicare lo shock iniziale e forse Hwang Dong Hyuk fa bene a non provarci, costruendo questa volta una sceneggiatura che punta all’orrore piuttosto che alla sorpresa. Laddove, infatti, nel primo “Squid Game” ogni morte arrivava come un inaspettato scappellotto, la seconda stagione trae il terrore da quello che già conosciamo – noi e anche il povero Lee Jung-Jae, che torna nei panni del protagonista – posizionando Gi Hun in una posizione di surrogato che però, pur essendo a conoscenza di tutto, non ha il potere di fermare il disastro.

“Squid game 2” è una delusione totale? La nostra recensione

Sono passati due anni da quando Gi-Hun ha vinto gli Squid Game, e durante quel periodo ha dedicato la sua vita e i suoi mucchi di contanti a smantellare i giochi e il Front Man mascherato che li gestisce: un figura inquietante che ora sappiamo essere il fratello di Hwang Jun Ho, il detective colpito al petto la scorsa stagione (che scopriamo dal primo episodio non essere morto) e che fa squadra con Gi Hun per sabotare i giochi. Dopo molte ricerche, Seong riesce finalmente a tornare sull’isola dove gli Squid Game vengono segretamente allestiti, ma non come avrebbe voluto: non è armato fino ai denti e non ha un gruppo di soldati fedeli alle sue spalle, ma arriva sull’isola come rapito, accettando di essere nuovamente iscritto come giocatore.

Ci vuole un’infinità di tempo per arrivare alla vera azione del game con due pesanti episodi iniziali, che potevano tranquillamente essere ridotti ad uno solo, su sette in questa stagione. Una volta che Gi-hun è tornato con la sua tuta verde, incontriamo i nuovi giocatori che danno alla stagione la sua carica emotiva.

Tra i nuovi protagonisti colpiscono sicuramente la donna trans (Park Sung-hoo), veterana dell’esercito che si unisce al gioco per potersi pagare gli interventi chirurgici; un uomo (Yang Dong-geun) sorpreso di scoprire che sua madre (Kang Ae-sim) è entrata nei giochi nella speranza di aiutarlo a saldare i suoi debiti schiaccianti; c’è il rapper fallito che si distingue per il suo essere irritante come pochi personaggi al mondo. Ci sono una ragazza incinta e il padre del bambino, a sua volta ex youtuber caduto in miseria a causa di una truffa di criptovalute.

Non dimentichiamoci poi dei già visti (nella stagione precedente) Jung-Bae, caro amico di Gi-Hun e unico fidato che pagherà un caro prezzo, e del nuovo giocatore 001 alias “Front Man” che conquista la fiducia di Gi-Hun – E la nostra! Dannazione, se ci ha fregati tutti con quello sguardo languido! – per tenerlo sotto controllo fino alla fine. Le performance sempre straordinariamente intense e avvincenti degli attori fanno quasi il tutto.

“Squid Game 2” è una delusione totale? La nostra recensione

La trama dal canto suo è una sorta di rielaborazione del primo “Squid Game”, con il ritorno del ciclo ‘gioco – omicidio – controversie – ripetizione’ che fa un po’ fan service grazie anche alla ricomparsa di alcuni simboli iconici come l’enorme bambola assassina.

Tra i nuovi giochi quello a più alto tasso ansiogeno è sicuramente il gioco del carosello, con quella filastrocca che inevitabilmente canticchieremo fino allo sfinimento e quella sensazione di panico che chiunque proverebbe nel dover trovare il numero esatto di persone per potersi salvare. Ovviamente, addio a chi rimane fuori dal gruppo o chi occupa una stanza componendo un numero di giocatori inesatti.

Altra eccezione alle regole dei primi Squid Game è quella che prevede che i giocatori votino dopo ogni partita se continuare o fermarsi, per poi dividere i soldi guadagnati: anche qui, però,  assistere alle scelte suicide delle masse affamate di ricchezza, dopo un primo sentimento di trepidazione, diventa un altro motivo di lentezza.

E dopo aver superato i vari stalli, quando finalmente iniziano ad accadere cose interessanti, il finale ci lascia su un enorme cliffhanger e ci sembra di aver guardato un enorme teaser trailer di per quella che sarà la terza stagione. Questa impressione finale deriva quasi sicuramente dal fatto che il regista non avrebbe mai voluto fare una seconda stagione, considerando anche che “Squid Game” all’origine doveva essere un film autoconclusivo.

Ciò che resta, comunque, è l’indubbio fatto che la serie “Squid Game” porta avanti un’idea sempre malsanamente affascinante (già vista altrove sicuramente, ma ogni volta è come se fosse la prima): quanto siano “umane” la violenza e la crudeltà. In questa stagione le menti dietro le quinte sono del tutto smascherate e anche le guardie in tuta  rosa si rivelano essere le stesse persone comuni che potresti incontrare una domenica al Luna Park. E il motivo delle loro azioni è ovviamente la sete di ricchezza e potere.

Niente di così originale, insomma, ma la sfida di “Squid Game” come serie è proprio quella di portare qualcosa in più che possa lasciare il suo segno riconoscibile. Ci riuscirà?

Non ci resta che attendere e scoprirlo il prossimo giugno 2025 con la terza e conclusiva stagione.