Terzo anfiteatro più grande d’Italia, l’Arena rappresenta il fulcro della città di Verona, da sempre legata a questo monumento che ne è diventato il simbolo.
È stato costruito nel I secolo d.C. sotto l’impero aureo del princeps Augusto. A quel tempo ospitava giochi, spettacoli e combattimenti dei gladiatori. Le lotte si svolgevano al centro nella zona chiamata harena (da cui il nome Arena) per la presenza della sabbia, che doveva servire ad assorbire il sangue di uomini e animali. Erano spettacoli molto violenti, che potevano mettere a dura prova la nostra sensibilità, ma che all’epoca appassionavano le folle. L’Arena sorgeva fuori dalle mura della città, lontano dal centro, proprio come avviene con gli stadi moderni.
Dal punto di vista architettonico, all’esterno essa presenta dei mirabili blocchi di pietra calcarea bianchi e rosa, che un recente restauro ha riportato ai colori originali. All’interno, invece, ci sono corridoi che percorrono questo singolare monumento romano per tutto il perimetro. Si tratta di lunghe gallerie semibuie e quasi sempre deserte, salvo in occasione di spettacoli. L’accesso alla cavea avviene attraverso delle bocche. L’anfiteatro aveva originariamente una capienza di 30.000 spettatori, ma grazie alla presenza di ingressi su più lati, il pubblico riusciva ad entrare e a uscire senza ingorghi. Oggi ne contiene circa la metà, per esigenze sceniche e di sicurezza. Il palcoscenico è meraviglioso: esso è avvolto da una cavea grandissima di gradinate ellittiche disposte su tre livelli.
Da circa un secolo, L’Arena ospita l’Opera lirica di Verona, una delle stagioni di lirica più prestigiose al mondo. L’esaltazione delle voci e delle musiche è dovuta ad un’acustica perfetta, che crea una vera e propria magia per l’udito degli spettatori. Ma il palcoscenico lascia spazio anche ad altre svariate ed affascinanti arti, come la danza classica, il teatro e i concerti di musica pop e rock.
Il momento migliore per la visita dell’Arena è il mattino, quando il numero dei turisti è più esiguo. In tal modo, è possibile ammirare con una maggiore tranquillità questa storica meraviglia. A seconda delle scenografie degli spettacoli, le aree visitabili dei gradoni possono variare, sebbene possano essere comunque contemplate in lontananza in tutta la loro bellezza.
Laureata in Lettere e in Filologia Moderna, nasce a Napoli il 10/09/1989 e vive a Parete, in provincia di Caserta. Sposata, madre di Michele e spesso dedita con passione all’arte culinaria. Docente presso un istituto d’istruzione superiore e giornalista pubblicista, iscritta all’albo dal 28 gennaio 2019, nutre una certa passione per la scrittura prosastica e poetica. Come l’araba fenice costituisce il suo esordio narrativo.