Di fronte alla Stazione Centrale di Napoli, c’è lui, Franco Gallifuoco che da anni regna incontrastato con le sue ormai famose Grotte.
La storia della Pizzeria
La pizzeria Gallifuoco rappresenta un punto di riferimento per chi cerca un’autentica esperienza gastronomica partenopea. La storia della pizzeria affonda le radici alla fine dell’800, quando il bisnonno di Franco, Marco Gallifuoco iniziò il suo percorso nella ristorazione, trasmettendo di generazione in generazione la passione per la cucina.
Nel 1966, il figlio Marco, insieme alla moglie Maria Calabrese, aprì il primo locale di famiglia: il Ristorante Pizzeria Rosticceria Franco. Maria, una delle prime donne pizzaiole a Napoli, ha contribuito in modo significativo al successo del locale, introducendo innovazioni culinarie e dando vita a pizze iconiche come la “Toca”, ispirata alle cravatte prodotte dalla sua famiglia e amate persino dall’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Nel 2015, Francesco Gallifuoco, quarta generazione della famiglia, ha preso le redini della pizzeria, avviando un percorso di innovazione e sperimentazione sugli impasti e sulle materie prime. La ristrutturazione del locale e l’attenzione alla qualità hanno reso Gallifuoco una tappa imperdibile per gli amanti della vera pizza napoletana.
Ma quali sono le altre specialità?
Franco non si limita alle sole grotte, infatti la sua è un’offerta ampia. Ovviamente le grotte sono da provare assolutamente, per gli amanti dei calzoni sono l’apoteosi. Si tratta di una rivisitazione del calzone, caratterizzate dalla loro particolare forma che richiama una piccola grotta. La parte superiore non è completamente sigillata, ma si solleva creando una cupola croccante e dorata, lasciando intravedere il ricco ripieno all’interno. Oltre a queste gustose pizze, Franco si è specializzato nelle carrette, differenti dalla ruota di carro.
La carretta e la ruota di carro sono due prodotti completamente differenti – ha spiegato Franco – l’unica cosa che hanno in comune è il diametro, per il resto la ruota di carro è una pizza old school, quella che si mangia ai Tribunali, quindi parliamo di un’impasto partorito con idee classiche napoletane. La carretta invece è un evoluzione, una versione moderna della pizza non più alta di cornicione, ma che ha le stesse caratteristiche della pizza moderna, quindi digeribilità, cottura attenta, topping di un certo livello, ma con un disco di pasta che abbia perlomeno un diametro di 36. Noi la otteniamo con un panetto di 260 gr.
E infine, non per importanza ci sono i tiellini. Pizze più piccole cotte in un ruotino, che possono essere aperte e farcite con vari ripieni.
La variante “Tropea” è un’esplosione di sapori equilibrati e ricercati: la stracciatella di bufala dona cremosità e dolcezza, mentre la porchetta aggiunge una nota saporita e speziata. La cipolla rossa caramellata esalta il gusto con un tocco agrodolce, bilanciato dalla crema di cipolla, che ne intensifica l’aroma. Infine, la cipolla croccante in superficie regala una texture contrastante, rendendo ogni morso un’esperienza unica e gustosa.
Ce n’è veramente per tutti i gusti. Franco con la sua maestria e la sua passione sa come regalare ai suoi clienti una serata di puro piacere con le sue ottime pizze.

Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.