Turismo enogastronomico: in crescita i caseifici

Turismo enogastronomico: in crescita i caseifici

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I sapori legati al mondo dell’enogastronomia sono un vanto per l’Italia nel mondo. Come ben si sa, sono da tempo al centro di una filiera, quella del turismo enogastronomico, che anima in ogni momento dell’anno non solo città di medie e grandi dimensioni, ma anche piccoli e poetici borghi in tutte le Regioni italiane.

Il turismo enogastronomico continua a crescere, attirando un numero sempre maggiore di visitatori interessati a scoprire le eccellenze locali attraverso i prodotti tipici. 

Questo tipo di turismo – di cui è possibile trovare esempi e segnalazioni nella sezione del sito winemeridian.com dedicata all’enoturismo –si concentra sull’esperienza culinaria, con visite a cantine, agriturismi e, sempre più spesso, a caseifici, dove i turisti possono osservare la produzione di formaggi di qualità.

Il miglioramento dei numeri è da ricondurre a una tendenza che, emersa dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria, sta continuando a essere al centro dell’attenzione.

Parliamo del trend che vede in primo piano la ricerca di esperienze autentiche, possibilmente a contatto con la natura. Le vacanze, rispetto al passato, sono più brevi e frammentate, e quando le si vive si cerca il più possibile di “portare a casa” momenti autentici e di rivolgersi a realtà della cui qualità si è certi.

A dimostrazione del successo crescente del turismo enogastronomico in Italia è da citare l’organizzazione di iniziative dedicate ai prodotti di punta della filiera food italiana.

Degno di nota a tal proposito è l’esempio di Caseifici Open Day, un’iniziativa in programma nei giorni del 21 e del 22 settembre e, come dice il nome stesso, dedicata a un’eccellenza come il formaggio. 

Si tratta di un evento unico nel suo genere in quanto chiama a raccolta i caseifici di tutto il territorio nazionale. Parliamo di realtà che operano in territori molto diversi tra loro, ma sempre con l’obiettivo di esaltare la genuinità di prodotti locali che il mondo ci invidia.

Turismo enogastronomico: una popolarità in continua crescita

Il turismo enogastronomico in Italia sta vivendo un momento davvero positivo. A fotografarlo con dei numeri precisi ci ha pensato Roberta Garibaldi, docente di Economia e Gestione delle Imprese Turistiche presso l’Università di Bergamo nonché autrice di alcune primarie pubblicazioni a tema turismo, nell’ambito dell’ultimo Rapporto sul Turismo Enogastronomico.

Tra le pagine di quest’ultimo si può leggere come, lo scorso anno, il 58% circa dei turisti abbia scelto il Bel Paese proprio con l’intenzione di godere delle delizie enologiche e gastronomiche della penisola.

Entrando nel vivo delle scelte di spesa, oltre il 30% del budget è stato destinato a prodotti legati al mondo del cibo e del vino.

In merito ai sopra menzionati itinerari dedicati all’enogastronomia, si può notare una crescita interessante, pari al 37% circa, dal 2016 al 2023.

Il giro d’affari che generano le strutture che si trovano in queste zone è stato, lo scorso anno, di 12 miliardi di euro.

Numeri alla mano, si parla del 15,1% del volume di fatturato generato dal comparto turistico generale.

Il Rapporto evidenzia il mantenimento, da parte del vino, di una posizione di spicco nell’ambito dell’esperienza enogastronomica. Nulla di strano, dato che l’Italia è, da anni e anni, uno dei principali produttori al mondo.

Accanto a questo dato, si può notare una crescita dell’interesse verso i prodotti di altre filiere, tra cui quella casearia – il numero dei caseifici in Italia è in continua crescita – olearia e della birra.

Nel corso dell’ultimo triennio, circa il 74% degli italiani ha incluso, nei propri programmi di vacanza, una visita ai luoghi di produzione delle tipicità sopra menzionate.

In primo piano tra le mete più scelte troviamo le cantine, predilette dal 34% del campione di italiani inclusi nel rapporto. Secondo e terzo posto per caseifici e aziende agricole, realtà scelte dal 28% circa dei turisti del Bel Paese.



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