Compie 50 anni un grande album, l’album che ha decretato il successo mondiale del chitarrista Carlos Santana, stiamo parlando di “Abraxas” pubblicato il 23 settembre del 1970.
Annata di lusso quella per la musica se pensiamo che, nello stesso anno, hanno visto la luce: “Let It Be” dei Beatles; “In Rock” dei Deep Purple; “Paranoid” dei Black Sabbath; “Led Zeppelin III” dei Led Zeppelin; “Atom Hearth Mother” dei Pink Floyd; “Tea for the Tillerman” di Cat Stevens e tanti altri.
Carlos si era fatto notare al Festival di Woodstock nel 1969 con gli strepitosi undici minuti di “Soul Sacrifice” e col primo album intitolato semplicemente “Santana”; e, nel 1970 ci regala “Abraxas”, secondo album della sua carriera. I capolavori dell’album sono “Oyo Como Va”, “Black Magic Woman” e “Samba Pa Ti”, l’hard rock latino è servito, è un piatto caldo, ricco, sensuale, dove la chitarra di Carlos e le percussioni raggiungono vette altissime. Ma non possiamo dimenticare “Singing Winds, Crying Beast”, psichedelica ed evocativa, né il brano di matrice jazz “Incident At Neshabur” e ancora, il rock blues di “Hope You’re Feeling Better” con un assolo di Carlos da incorniciare; la stupenda “Mother’s Daughter” e poi i brani delle sue radici, del suo Messico: “Se a Cabo” e “El Nicoia”.
Un album costruito in maniera perfetta, in cui specialmente le percussioni e la batteria accompagnano la chitarra di Santana in un suono magico, armonico e immediatamente riconoscibile. Anche la cover è splendida, trasgressiva, particolare: un angelo rosso e in mezzo lei, una donna nuda, conturbante, sdraiata tra mille colori; in verità è un quadro surrealista del 1962 del pittore Abdul Mati Klarwein intitolato “L’annunciazione”.
Album da avere, da ascoltare/riascoltare e festeggiare!
Auguri “Abraxas”!