Sabato 28 (ore 21) e domenica 29 (ore 19) gennaio torna nel capoluogo partenopeo, al Teatro Bolivar di Materdei, cazzimma&arraggia di Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto, spettacolo che racconta l’avventura di due sciarmati dirigenti calcistici che provano a scrivere la storia del calcio e di una città, acquistando il più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.
In scena la genesi di un sogno realizzato con furbizia, scaltrezza, cazzimma, e con ostinazione, impeto, arraggia.
Cazzimma&arraggia, con coaching del drammaturgo Armando Pirozzi – due volte premio UBU per il miglior testo –, si ispira all’intervista degli autori a Corrado Ferlaino, ex presidente del club partenopeo, al quale hanno chiesto dell’affare sportivo che ha regalato gioia e orgoglio ai tifosi azzurri, in una città in cui il gioco del calcio assume il valore di appartenenza identitaria e di memoria collettiva. Il progetto è legato a doppio filo a Santo Diego, operazione di street art che con degli stickers, prima divenuti santini e poi poster, ha invaso la città di Napoli. Con la stessa visione, cazzimma&arraggia porta Santo Diego in teatro e Santo Diego porta cazzimma&arraggia in strada.
Barcellona 1984, da 59 giorni Totonno, ex capitano del Napoli, e il socio Dino, in scena Fulvio Sacco e Errico Liguori, sono chiusi in una stanza d’albergo impegnati nella snervante trattativa, aspettando la telefonata del Presidente Ferlaino da Napoli, che confermi che i soldi per concludere l’acquisto ci sono.
«Siamo nati dopo l’arrivo di Maradona, troppo piccoli per vedere Carmelo Bene, troppo non-nati per piangere Enrico Berlinguer, troppo piccoli per ricordarci la festa dello Scudetto, troppo assenti dalla vita per vedere in scena Eduardo o bere un drink con Lucio Amelio. Nella nostalgia di un passato che non abbiamo mai vissuto, nel lutto per il corpo dei miti, nell’ironia della sorte, noi ci troviamo a nostro agio. Da tempo stavamo ragionando su una tematica precisa da portare in teatro: come si realizzano i sogni? E siamo partiti da qui, dal raccontare il più grande sogno di tutti i tempi, vincere sull’impossibile!».
Così Fulvio Sacco e Napoleone Zavatto raccontano perché hanno scelto di riscrivere a modo loro la storia dell’arrivo di Maradona a Napoli, come pretesto per costruire un’epica commedia contemporanea, che tra battute fulminanti e arredi vintage, ci racconta di due scalcagnati dirigenti di una città in costante attesa di riscatto che portano a segno la realizzazione di un sogno collettivo.
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Fulvio Sacco
Napoli, gennaio 1987 | Inizia con la commedia dell’arte, prima frequentando l’ICRA Project di Michele Monetta e poi partecipando a stage con Carlo Boso, direttore dell’Accadémie International des Arts du Spectacle di Versailles. Continua poi la sua formazione con Massimiliano Civica, Pino Carbone, Mirella Bordoni, Pierpaolo Sepe, Eljana Popova, Orlando Cinque e Giancarlo Giannini. In teatro è diretto in Italia da Lucio Allocca in La tigre di Murray Schisgal (2014) e Emigranti di Slawomir Mrozek (2015), da Michele Monetta in Fantasia Arlechina (2013) e da Mario Gelardi in Leopardi amava Ranieri (2016). In Francia invece è diretto da Nathalie Garraud in Revolutio(s) (2012) e da Anne Berelowich in Noel chez les Cupiello (2017). Nel 2019 debutta alla regia con Laura tratto da Jean Bernard Luc. Al cinema è in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini (2018) e in Un giorno all’improvviso di Ciro d’Emilio (2018), mentre in TV fa parte della serie I Bastardi di Pizzofalcone 3 (2021) e Amore Criminale (2018 – 2021). Partecipa come Mimo d’Opera diretto da Davide Livermore in Don Giovanni (2020), Damiano Micheletto in Elisir d’amore(2018), Ugo Giacomazzi e Luigi di Gangi in La Norma (2016), oltre che da Mario Martone in Torvaldo e Dorliska (2017).
Errico Liguori
Napoli, febbraio 1988 | Napoletano, si diploma mimo/attore presso l’ICRA Project (2012) di Michele Monetta e frequenta l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico (2015), dove lavora con Lorenzo Salveti, Massimiliano Civica, Bruce Myers, Anna Marchesini. Il regista britannico M° Declan Donnellan lo dirige al Piccolo Teatro ne La tragedia del vendicatore (2018) di Middleton. Collabora con la compagnia belga Peeping Tom per À Louer (2012) . Alessandro Gassmann lo dirige in Riccardo III (2012) ed è assistente alla regia di Lorenzo Salveti per il Festival di Spoleto (2013/2014). Francesco Manetti lo dirige in Sognando Gershwin con Tosca D’Aquino (2014). In TV è in Amore criminale (2015), Colpo di scena (2014), Zio Gianni (2015), Voyager (2016). È nel musical Musica Ribelle opera Rock, con musiche di Eugenio Finardi (2017). Trasferitosi a Londra, lavora in Down to a Sunless Sea, regia Maartens Lourens (2018), e nello spot di Ford Car UK (2017). Nell’ ultimo periodo inglese collabora con Middlessex University girando il corto cinematografico check list di Lucas Dutra (2020). Doppia diverse scene del prossimo film 007 in uscita nel 2021.
Napoleone Zavatto
Napoli, luglio 1988 – La Bombonera, settembre 2065 | Organizzatore e aspirante super eroe delle piccole cose. Nato a Napoli nel 1988. Con la maggiore età, spinto dalla necessità di studiare le arti performative, nasce una seconda volta a Roma e poi, per una terza volta, a Torino dove conclude il corso di laurea magistrale al DAMS – specializzandosi in Teatro Sociale e di Comunità. Tornato al Sud Italia, si specializza nell’organizzazione in luoghi non teatrali – come Tecnico della Valorizzazione e Promozione dei Beni e delle Attività Culturali, qualifica rilasciata nel 2015 dalla Regione Campania – e di sviluppo di comunità attraverso le arti. Dal 2018 è consigliere regionale ConfCooperative Campania, con delega al Teatro e spettacolo dal vivo, e membro del direttivo del progetto C.Re.S.Co. – Coordinamento Realtà della Scena Contemporanea italiana. Contemporaneamente, nel 2019, ha concluso il corso di studi in Sviluppo Manageriale presso LUISS Carlo Guido Carli di Roma. Nel 2021 comincia il Master di II livello in Impresa Cooperativa: Economia, Diritto e Management. Dalle prime esperienze in teatro, prima come tecnico e poi come aiuto regia, ha sempre curato la parte organizzativa fino a farla diventare il centro della sua attività.