A ciascuno il suo giorno, omaggio di Bologna alla Longo s.p.a.

“A ciascuno il suo giorno”, omaggio di Bologna alla Longo s.p.a.

Gli spazi della fornace ottocentesca del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, simbolo della storia industriale del territorio, ospitano dal 13 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023 la mostra A ciascuno il suo giorno. L’esposizione ha lo scopo di illustrare ai visitatori la storia della Longo s.p.a., una delle aziende che, negli anni del boom economico, ha fatto la storia dell’industria italiana.

A ciascuno il suo giorno, omaggio di Bologna alla Longo s.p.a.

Fonte foto: zero.eu

Organizzazione della mostra

Ascanio Balbo di Vinadio, nipote di Giorgio Longo che fu l’ultimo presidente dell’azienda, è l’organizzatore della mostra che gode del patrocinio del Comune di Bologna ed è curata da Raffaella Salato. Di Ascanio Balbo di Vinadio l’idea di svilupparla su due piani:

  • Artistico, con quadri espressamente dipinti da Marco Angelini.
  • Storico, con foto e documenti d’epoca sulla storia della fabbrica che per decenni ha prodotto materiale per ufficio e cancelleria.

Il nome scelto A ciascuno il suo giorno ha il compito di sottolineare il ruolo importantissimo della memoria nell’analizzare la storia attribuendole un significato. È la memoria che permette di tramandare ciò che è stato alle nuove generazioni.

Chi meglio di Ascanio Balbo di Vinadio può illustrare ciò che la mostra vuole mettere in evidenza:

«Questo progetto è un viaggio alla riscoperta di un legame insolito, quello fra industria e arte che è alla base del mecenatismo migliore in Italia; allo stesso tempo raccontiamo la storia di un uomo, Giorgio Longo, mio nonno, e della sua azienda, dal momento che proprio lui è stato una figura di grande rilievo in entrambi i campi».

Al visitatore sembrerà di ritrovarsi negli anni in cui la Longo s.p.a. rafforzava la sua posizione nel panorama industriale nazionale e internazionale dimostrando la vitalità e il successo dello slancio produttivo italiano all’indomani del secondo conflitto mondiale.

A ciascuno il suo giorno, omaggio di Bologna alla Longo s.p.a.

Fonte foto: mondoraro.org

Le opere inedite di Marco Angelini

Raffaella Salato spiega i criteri con cui Angelini ha scelto gli oggetti delle quattordici tele di diversi formati e realizzate con tecniche miste.

 «L’artista sceglie gli oggetti anche per il peculiare rapporto che essi hanno con il tempo, inteso come un costante divenire. In questa ricerca è evidente il ruolo primario giocato dalla memoria, che è capace di catturare e tramandare le “tracce di passato” affinché divengano testimonianza tangibile di ciò che è stato, anche a beneficio delle generazioni future».

Angelini rappresenta oggetti di uso comune quali pastelli, carta carbone che permetteva di duplicare i documenti, le gomme da cancellare, comprese quelle esagonali con cui cancellare i tratti di penna biro, col rischio di bucare il foglio. Tutti oggetti che hanno permesso un grande e velocissimo cambiamento nelle abitudini della nostra società, agevolandone il passaggio dal digitale all’analogico.

A ciascuno il suo giorno, omaggio di Bologna alla Longo s.p.a.

Fonte foto: lemusenews.it

La storia dell’industria tra analogico e digitale

La peculiarità di questa mostra è che seppure presenti oggetti relativamente recenti, mentre la si percorre sembra di essere immersi in un passato molto lontano poiché gli stessi sono stati resi velocemente obsoleti dall’evoluzione tecnologica. Questi articoli di un mondo affascinante nel quale scrittura e creatività derivavano dal gesto della mano. Quel mondo è stato messo all’angolo dall’accelerazione tecnologica che ha comportato la nascita e la diffusione dei computer e della rete.

La mostra è aperta il giovedì e il venerdì dalle 9 alle 13 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.30. Il biglietto di ingresso al museo costa 5 euro (3 i ridotti). L’ingresso è gratuito per i possessori di Card Cultura.

La storia dell’industria tra analogico e digitale

Fonte foto: bolognatoday.it

A completamento della mostra è prevista la pubblicazione di un catalogo delle opere esposte, un testo critico di Raffaella Salato e un ricordo di Giorgio Longo a firma di Lorenzo Sassoli de Bianchi.