Le opere d'arte più belle al mondo

Le opere d’arte più belle al mondo

Fonte foto in evidenza: Tutt'Art

Come non lasciarsi catturare dalla magia che può emanare un’opera d’arte? Alcuni artisti ci hanno consegnato pezzi davvero unici, seppur peculiari per la loro bellezza artistica.

Scopriamo alcune delle opere più apprezzate e considerate le più belle ed affascinanti al mondo.

Pesci d’oro – Gustav Klimt

In un liquido dall’aspetto magico, irreale e notturno, fluttuano i corpi di alcune creature femminili. Il loro atteggiamento è provocatorio e sensuale, effetto accresciuto dalle bocche socchiuse, dagli sguardi rivolti all’osservatore e dalle masse di capelli lunghi che ondeggiano. Tra loro si insinua un enorme pesce dorato, così come dorati sono i bagliori che punteggiano l’acqua scura: i corpi nudi, invece richiamano la madreperla. Gustav Klimt sceglie un formato alto e stretto e un punto di vista ravvicinato che, insieme alla cromia accesa, potenziano il fascino del dipinto.

Le donne sottomarine sono chiaramente ispirate alle sirene, ma l’aspetto di queste nuove incantatrici è decisamente moderno.

Fonte foto: Cultura

Le ninfee – Monet

 Le ninfee di Monet sono un ciclo di dipinti conservato oggi nel Museo dell’Orangerie di Parigi Oggi, i quadri di Monet sono conservati nei musei di tutto il mondo ma il “Ciclo delle ninfee” appartiene allo stato Francese; Monet donò le sue Ninfee come simbolo di pace al presidente Georges Clemenceau nel 1918, in occasione della fine della Prima Guerra Mondiale.

L’artista quasi cieco, lavorò a questa serie, con accanimento nel corso degli anni Novanta e nei primi decenni del XX secolo. Le ninfee diventarono una fonte inesauribile d’ispirazione. Egli le dipingeva così ossessivamente per cogliere gli effetti luminosi e cromatici che mutavano di continuo.

«I fiori acquatici sono ben lungi dall’essere l’intero spettacolo, in realtà sono soltanto il suo accompagnamento. L’elemento base è lo specchio d’acqua il cui aspetto muta ogni istante per come brandelli di cielo vi si riflettono conferendogli vita e movimento».

Fonte foto: Artsy

Ophelia – John Everett Millais

Il dipinto di Ofelia fu realizzato da John Everett Millais begli anni 1851-1852 ed oggi è custodito la Tate Gallery di Londra. Viene considerato il più evocativo e rappresentativo dei dipinti preraffaelliti.

Fonte foto: Art in Context

Il pittore trasse spunto dal racconto shakespeariano e realizzò il dipinto in due fasi. Una prima en plein air ad Ogsmill river in Old Malden Surrey dedicata all’osservazione della natura, e poi una seconda fase con la modella Elisabeth Siddle, amante e musa di Dante Gabriel Rossetti. L’artista fece posare la modella in una vasca da bagno colma d’acqua e con delle candele sotto per mantenere calda la temperatura (cosa che non avvenne e per la quale la donna si ammalò).

Nel dipinto vi sono svariati rimandi simbolici. Il pettirosso a sinistra è un simbolo del sacrificio e della passione di Cristo. Le margherite simboleggiano invece l’innocenza, le viole l’amore non corrisposto, i papaveri il sonno mortale e l’ortica il dolore. Il salice infine ricorda l’abbandono amoroso.

Una natura viva che tende a far dimenticare e lasciare in secondo piano la tragedia della giovane la quale, si lascia andare, morta, al divenire del ruscello e degli eventi. Shakespeare lo racconta, Millais lo rappresentò in un’immagine. Entrambi resero eterna Ofelia: l’Ofelia che è in noi, sconfitta e lacerata dai tempi e dall’amore.