Imaginarium di Roberto Ferri

Fonte foto: https://www.facebook.com/italianpainter

 

Lo stile caravaggesco, in cui si trovano gli elementi di Dalì. I suoi lavori hanno un’unica tecnica, profonda, le sue opere raccontano le storie, che non avete mai visto ed impossibile da copiare. Ogni sua opera ha un significato, intellettuale e misterioso, con cui è possibile farre un indimenticabile viaggio fino in fondo alla vostra anima, liberando le emozioni tutte insieme – la lussuria e la vergogna, la curiosità e la timidezza, strappa la vostra anima a pezzi e la unisce con ogni sfumatura dei colori, ingegnosamente mescolati insieme. I suoi personaggi sembrano vivi. Le sue storie sembrano vere. Vi troverete davanti allo specchio di ogni sua opera, da soli, e proverete ad indovinare il segreto dello spettacolo che rispecchia ogni suo dipinto.

 

Hermes Magazine vi presenta con orgoglio l’intervista a Roberto Ferri, un genio neoclassio,  che ci ha raccontato della sua ispirazione e  le sue opere. 

 

In una delle sue interviste ha detto che le idee per le sue opere arrivano dai sogni. Questi sogni particolari le danno noia? Smettono di farle visita dopo che lei ha finito il dipinto?

 

 
Si capita spesso che i sogni che faccio ispirino i miei dipinti. Arrivano all’improvviso, in momenti della vita anche inaspettati e non mi danno assolutamente noia, anzi! La sensazione che mi lasciano è proprio quella che le idee mi abbiamo cercato per vedersi realizzate sulla tela. A volte un dipinto si cerca, altre ti viene a cercare.

 
 
 
 

In quale altro modo le viene l’ispirazione? Come si esprime?

 

Tutto ciò che mi circonda mi ispira, soprattutto la natura ed il paesaggio in cui vivo, ma anche una sensazione che arriva di getto e l’ istinto mi porta a buttare subito l’idea su un foglio. Così nascono i miei schizzi che poi diventano disegni.

 

Dove troviamo Ferri nei suoi dipinti? Si potrebbe associarla ai suoi personaggi?

 

Io sono in tutti i miei dipinti, ma ci sono dei quadri che più mi rappresentano ad esempio “Lo specchio nero” o “Nella morte avvinti”.

 

nella morte

 

Nella morte avvintì

Fonte Foto: Robertoferri.net

 

Le sue immagini sono piene di grottesco – all’inizio sembra che gli eroi abbiano corpi stupendi, perfetti – ma poi l’occhio si ferma su un difetto. Tipo un uomo con un po’ di pancetta, una donna con quattro seni, un angelo con una sola ala. È un’allegoria dell’imperfezione del mondo?

 

Esatto, un’allegoria dell’imperfezione del mondo e dell’uomo se vogliamo. Il grottesco si nasconde a volte dove non ci aspetteremmo e a me piace scovarlo.

 

specchio

 

Lo specchio nero

Fonte Foto:www.instagram.com/robertoferri_official/

Esiste una cronologia nascosta nei suoi dipinti?  

 

No non direi, ma i miei quadri sono pieni di simboli, a volte anche nascosti, credo sia anche questo che dia il piacere e catturi lo spettatore.

 

Esiste un tipo di quadro che lei non dipingerebbe mai?

 

Non saprei, non credo, ovvio che la mia poetica è ben delineata e sicuramente non credo di potermi distaccare più di tanto da essa, anche se adoro sperimentare.

 

Lei va alle mostre di altri artisti? Quale artista contemporaneo le piace?

 

Certo, amo l’arte, sia quella del passato che continua ad ispirarmi sia quella contemporanea di colleghi che hanno la mia stima.

 

Quale galleria d’arte è la sua preferita e perché?

 

Ci sono diverse gallerie che stimo ma ovviamente come ho già fatto scegliendo di lavorarci in primis la “liquid art sistem” è la “Crazy March Gallery”.

 

Perché ci sono pochi animali nelle sue opere?

 

In realtà spesso uso animali, a volte da soli altre volte fusi con i corpi umani , sia per esaltarne le virtù che la parte più bestiale.

 

Se lei potesse cenare con una persona, sia del presente che del passato, chi sarebbe?

 

 

Mi piacerebbe sedermi a tavola con D’Annunzio e Freddie Mercury.

 

Che consiglio darebbe a un giovane artista all’inizio della sua carriera?

 

Ai giovani artisti che mi chiedono consiglio dico sempre che il Segreto è lavorare tanto, credere in quello che si sta facendo ed avere le idee chiare su dove si vuole arrivare.

Paolo e Francesca

Fonte Foto: Robertoferri.net

Roberto Rerri risponde al questionario di Marcel Proust

Nel 1887 lo scrittore francese Marcel Proust creò un questionario. Ci farebbe molto piacere se lei ci dicesse:

Il tratto principale del suo carattere.

La tenacia.

Qual è la qualità che desidera in un uomo.

L’onestà.

Qual è la qualità che desidera in una donna.

L’intraprendenza.

Il suo concetto di felicità assoluta.

Strettamente legato al concetto di Bellezza assoluta.

Qual è il suo principale difetto

Sono molto permaloso.

Qual è secondo lei la più grande disgrazia.

L’ignoranza dell’uomo.

Il colore che preferisce.

Non c’è un solo colore, mi piace l’armonia tra i colori.

I suoi compositori preferiti.

Tchaikovsky, Bhrams, Mozart e Beethoven.

Cosa detesta più di tutto.

L’ignoranza dell’uomo.

Cosa dirà a Dio quando lo vedrà.

Mi chiedo cosa dirà Lui a me.

sonno

 

Sonno di Rugiada

Fonte foto: https://www.facebook.com/italianpainter/