Gli "Haters" chi sono e come agiscono

Gli “haters” chi sono e come agiscono

Gli “Haters” chi sono e come agiscono. Ci si può veramente difendere da questi attacchi social nel web?

Il mondo di internet si sta evolvendo e le professioni del futuro migrano sempre di più sulla centralità del web, che condiziona la vita di tutti i giorni, trasferendo la quotidianità in rete, esponendo i diretti interessati alla mercè di chiunque abbia qualcosa da dire nel bene e nel male.

Spesso non ci si rende conto di ciò che si rischia riguardo a ciò che si espone, certi che nulla possa scalfire l’ascesa alla popolarità che è il motivo per cui si riversa sul web tutto ciò si pensa possa essere interessante e portare follower senza considerare che il rischio concreto è di attirare anche l’attenzione degli “Haters”, ovvero persone che si possono definire degli odiatori seriali che, forti dell’apparente anonimato che il web garantirebbe, non si fanno problemi a denigrare, offendere e gettare odio sul malcapitato di turno, che si tratti di una persona palesemente famosa o potenzialmente tale, prendendo di mira i punti di forza del profilo attaccato con l’intento di screditarlo.

Come agiscono questi Haters?

Singoli o organizzati in gruppi più o meno articolati, sono persone apparentemente come tante altre, insospettabili che si creano account social appositi e si spostano di profilo in profilo, cercando di seminare odio, spesso provocando nei diretti interessati reazioni di difesa, alimentando così il loro intento di discussioni negative.

Il motivo della nascita di queste figure non è ben chiara, potrebbe essere necessità di sfogare la propria frustrazione personale, o il ricevere notorietà sfruttano di riflesso quella della persona presa di mira, certo è che questi traggono beneficio personale dalla sofferenza altrui senza che questo abbia un prototipo definito di bersaglio, l’odio può avere fini raziali, omofobi e di credo, sfociando nel vero e proprio bullismo.

Come potersi difendere da queste losche figure?

Alcuni social permettono di bloccare i commenti alle proprie foto o post inserendo un filtro personalizzato che impedisce l’inserimento di espressioni a sfondo offensivo, insulti o parole predefinite che noi possiamo impostare in base ai nostri contenuti, ma spesso questo non basta perché è semplice aggirare la scrittura convenzionale sostituendo con simboli le lettere delle parole e il filtro non si attiva aggirando così gli algoritmi.

L’unica strada possibile è ignorare e bloccare l’utente molesto al primo commento ed evitare una reazione che non farebbe altro che alimentare l’ego dell’hater perché, se non trae soddisfazione dalla discussione che può generare, non troverà il senso di protrarre lo sforzo e la perdita di tempo.

Se nemmeno questo dovesse bastare e la situazione dovesse appesantirsi, ci si può rivolgere alle istituzioni, nello specifico alla polizia postale, presentando screen precisi delle offese, nickname e tutte le informazioni che si possono recuperare poiché dall’Indirizzo IP (per esteso “internet protocol”), ovvero un indirizzo univoco che identifica un dispositivo su Internet o in una rete locale, è possibile scoprire il computer e i dati da dove sono partiti i messaggi, per poi procedere ad una denuncia formale alla persona fisica titolare di esso.

Purtroppo non c’è un modo per bloccare a priori queste persone, nemmeno pensare ad un piano di contenuti che non attiri odio e ire, perché spesso sono i profili più esposti che spingono queste figure a riversare tutto il proprio odio immotivato nei confronti di qualcuno che non ha nessuna colpa se non quella di condividere e comunicare.

In conclusione è molto importante entrare nel mondo del web avendo la consapevolezza di poter incrociare gli Haters e non farsi trovare impreparati, quindi calma, razionalità e consapevolezza sono i punti chiave per riuscire a contrastare queste ingombranti e losche figure.