Siamo a El Hatillo, uno dei quartieri più degradati della capitale venezuelana, nell’estate 2020. In un luogo in cui spazzatura e rifiuti fanno da padroni, un giovane artista di nome Oscar Olivares ha pensato bene di dare un tocco di colore alla sua città, lanciando al contempo un messaggio sociale molto importante.
Si sa, per essere artisti basta un tocco di creatività: ispirandosi a Van Gogh – una cosetta proprio da niente, insomma – è riuscito a decorare uno dei più grandi murales dell’intero Sud America. L’installazione è lunga ben 45 metri e la sua altezza varia dai 3 ai 7 metri. Con cosa l’ha ricoperto? Con un materiale tanto semplice, quanto ritenuto inutile e spesso sprecato: i tappi di bottiglia. Esatto, proprio quei piccoli pezzetti di plastica che spesso gettiamo insieme al resto dell’imballaggio, senza pensare che, se riciclati, potrebbero tornare utili a scopo sociale. Oscar ha aperto la raccolta e il riciclo di questi tappi a tutti i cittadini, così che potessero sentirsi coinvolti nel progetto di riqualificazione urbana della città. E pensate, il risultato di questa iniziativa ha portato l’artista ad avere a disposizione ben 200 mila tappi!
Da sempre sensibile ai temi ambientali e al riciclaggio dei materiali, per completare il suo “eco-murale” (che ha richiesto tre mesi di lavoro) Oscar si è fatto aiutare da una squadra di operai, dal Movement in Architecture for the Future e dalla ONG Okospiri, da sempre impegnata nella salvaguardia del verde.
Il messaggio che si è voluto lanciare è tanto semplice quanto forte: se tu, singolo cittadino, hai contribuito con un piccolo gesto alla creazione di una grande opera, allo stesso modo, riciclando i rifiuti e salvaguardando l’ambiente, puoi contribuire alla tutela dell’intero pianeta.
Non appena la si guarda, si capisce subito che l’opera è ispirata al grande Maestro olandese: Olivares ha utilizzato una pluralità di colori tra i quali spicca il giallo, così caro a Van Gogh, e ha inserito un richiamo esplicito al Maestro nella raffigurazione dei girasoli. Sullo sfondo, inoltre, appare una Caracas notturna, illuminata dalle luci delle stelle: vi ricorda nulla?
Queste le parole del giovane usate per descrivere ciò che ha provato nel realizzare la sua ‘tela’:
“La parte più stimolante è quello che c’è dietro al murale, è la sua preparazione. In particolare, la raccolta dei tappi dei colori necessari, specialmente quelli gialli, che è stata fatta da tantissime persone che hanno collaborato. Questa non è arte fatta da un artista, ma arte fatta da persone comuni.”
Siete d’accordo? Il messaggio arriva forte e chiaro: è vero, siamo esseri umani e comuni, piccoli in confronto all’intero universo. Eppure, insieme, possiamo fare una grande differenza.
Laureata in Finanza e Mercati, sono da sempre appassionata di arte e letteratura. Uno dei miei migliori difetti: divoratrice (e compratrice) compulsiva di libri – soprattutto rosa! Nel 2021 esce il mio romanzo di esordio, “Ho provato a non amarti”.