Al progetto di tesi di laurea si sono dedicati sei studenti del Politecnico di Bari: Alessandro Angione di Molfetta (Ba), Federica Buono di Valenzano (Ba), Ivana Fuscello e Isabella Paradiso di Andria (Ba), Mirha Vlahovljak e Hana Zecevic di Sarajevo. Relatore professor Giuseppe Fallacara. Correlatore architetto Vittorio Netti.
L’idea di base dei neodottori in Architettura deriva dall’utilizzo delle risorse e dei materiali presenti su Marte. Ciò rappresenta la capacità fondamentale per la progettazione e costruzione di strutture permanenti e semipermanenti sul pianeta rosso, ma anche sulla Luna.
Il team ha stilato un diagramma di missione, volto a valutare le fasi di lancio, viaggio e ammartaggio, esaminando tutti i mezzi necessari. L’obiettivo è di scandire la trasferta umana, di lunga durata, in 2 fasi principali. Un primo stadio vedrebbe il lancio del velivolo spaziale Big Falcon Rocket nel luglio 2030, utilizzabile per il trasporto degli assets di superficie, funzionali alla preparazione del sito prima dell’arrivo degli individui; la seconda fase consisterebbe invece nel lancio, nel settembre 2035, del veicolo spaziale SLS BLOCK 1B. Quest’ultimo dovrebbe condurre un primo equipaggio teorico di 8 persone sul Pianeta Rosso, la cui permanenza durerà almeno 730 giorni terrestri.
Per rendere l’insediamento autosufficiente, verranno trasportati dalla Terra anche:
– 24 pannelli solari e 6 kilopower, ciascuno con rendimento pari a 10 kW, per la produzione energetica;
– due elementi utili alla produzione di acqua e ossigeno, in quanto, giornalmente, ogni membro dell’equipaggio necessiterà di circa 3,52 kg di acqua e di 0,84 kg di ossigeno;
– elementi prefabbricati, necessari allo stoccaggio di acqua, ossigeno e combustibile.
Alcuni dei componenti per la costruzione dell’habitat dovranno essere fabbricati, assemblati e testati sulla Terra, al fine di garantirne l’idoneità durante le fasi di esercizio in un ambiente estremo come quello marziano. Essi consisteranno in:
– 3 moduli abitativi gonfiabili e dispiegabili, in grado di ospitare le attività umane;
– 3 airlocks e 4 suitports, ossia elementi cilindrici dispiegabili, volti al collegamento dei moduli abitativi tra loro o con l’ambiente esterno;
– 21 finestrature, ossia elementi stratificati a forma romboidale, prefabbricati e preassemblati.
Dettagliato, scientificamente preciso e obiettivamente attuabile: un progetto ambizioso, futuristico ma concreto, che delinea la possibilità per l’uomo di dominare anche lo spazio. Auguri e complimenti ai sei neodottori che hanno approntato una così singolare tesi di laurea.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.