Palazzo Reale di Milano ospita sino al 4 maggio140 opere di 80 artisti contemporanei, appartenenti alla collezione Giuseppe Iannaccone, avvocato milanese che, dai primi degli anni novanta del secolo scorso, colleziona con passione arte contemporanea.
“Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei” è, appunto, il titolo dell’esposizione che presenta una selezione della più vasta raccolta (più di 500 pezzi) della collezione Iannaccone.
Fonte foto: Apalazzogallery
Artisti internazionali che proprio attualmente, in questo periodo difficile sia concettualmente che socialmente. Si trovano a esplorare i diversi linguaggi dell’arte: dalla pittura alla fotografia, dalla ceramica alle varie tecniche miste, assemblaggi, collages; sempre comunque alla ricerca di un dialogo nel rapporto tra sentimenti umani e realtà artificiale, tra tradizione e modernità tra la poetica del fare arte e l’impulso a portare fuori da sé e rendere visibili a tutti le aspirazioni, le visioni, i sogni o i propri incubi.
La mostra
Curata da Daniele Fenaroli, con la consulenza scientifica di Vincenzo de Bellis, l’esposizione, divisa in undici sezioni, offre allo spettatore uno spaccato cosmopolita delle tendenze attuali del linguaggio artistico mondiale. Da Cindy Sherman, esponente dell’Inespressionismo americano alla keniota Wangechi Mutu, dalla poliedrica, britannica Tracey Emin alle fotografie di Lisetta Carmi e di Nan Goldin, dalle creazioni di Luigi Ontani alle installazioni di Roberto Cuoghi solo per citare alcuni degli autori presenti. Sino a le rivisitazioni e le rielaborazioni dei classici di Francesco Vezzoli.
Fonte foto: Martini e Ronchetti
Una mostra vasta e complessa come è complessa e a volte possa risultare ostica, difficile o addirittura banale l’espressione artistica degli ultimi decenni, più o meno individualmente apprezzabile. Ma proprio per questa prospettiva ad ampio raggio che la scelta di Giuseppe Iannaccone di creare una collezione che testimoni il sentire e la creatività degli artisti che operano qui e ora, nel nostro presente, rappresenta una documentazione aperta, senza preconcetti e la voglia di capire quale sia il continuum, il filo conduttore che accomuna nei secoli tutte le esperienze artistiche.

Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.