Georges-Pierre Seurat, Una domenica pomeriggio sulla Grande-Jatte

Georges-Pierre Seurat e la sua domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte

L’arte è fatta apposta per stupire, per essere ammirata, per farci riflettere. Non a caso gli artisti vengono spesso bollati come rivoluzionari, perché attraverso le loro opere possiamo leggere la nostra storia, con i nostri progressi e anche i lati più oscuri dell’umanità. Il dipinto che analizzeremo oggi è Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte, di Georges-Pierre Seurat.

Chi era Georges-Pierre Seurat

Georges-Pierre Seurat ritratto

 

Considerato il padre del puntinismo e uno dei più grandi pittori post-impressionisti, Georges-Pierre Seurat nacque a Parigi nel 1859. Faceva parte di una famiglia borghese e suo zio, pittore dilettante, lo introdusse all’arte. Studiò il libro del famoso critico d’arte Charles Blanc, che spiegava nuove teorie sull’accostamento dei colori per valorizzare la pittura e dare maggiore espressività al proprio messaggio.

L’arte finì con appassionarlo talmente tanto che nel 1878 si iscrisse all’École des Beaux-Arts. Fu l’impressionismo a tracciare un solco nel suo cuore, anche se la pittura di Georges-Pierre Seurat seguiva un rigore molto più scientifico rispetto ai suoi colleghi contemporanei.

La sua vita fu davvero piena e tutta dedicata all’arte. Tuttavia, all’età di trentun anni, morì improvvisamente di difterite, lasciando dietro di sé le sue opere uniche e una prospettiva tutta nuova sul neo impressionismo.

Domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte

Si tratta dell’opera più peculiare di Georges-Pierre Seurat, tanto che ne esistono diversi disegni preparatori ad indicare il profondo studio delle figure e dei colori. Fu il primo degli impressionisti a reintrodurre i contorni nei suoi disegni, tuttavia l’uso peculiare della pittura lo mantiene saldamente all’interno del movimento. Infatti l’opera, conservata all’Art Institute di Chicago, è disegnata con la tecnica del puntinismo, che mescolato sapientemente alla staticità delle figure rende l’atmosfera onirica ma, al tempo stesso, quasi giocosa e viva grazie alla luce. Le persone ritratte riprendono le loro pose dalle statue greche ed egizie, a culminare tutti gli studi effettuati dall’artista.
Il quadro è datato 1884-1886, tuttavia nel 1889 Georges-Pierre Seurat lo riprese in mano aggiungendo sui contorni una cornice dipinta con puntini arancioni, rossi e blu, a contrastare il resto dell’opera e dando l’impressione di ammirare un quadro veramente completo.