'Aggiustacuori l'albo che insegna a amarsi

L’Aggiustacuori l’albo che insegna a amarsi

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L’Aggiustacuori, l’albo illustrato scritto da Arturo Abad e illustrato da Gabriel Pacheco nonostante veda la sua prima edizione nel 2011 è ancora un albo molto attuale. Vediamo insieme il perché.

aggiustacuori

Un disegno senza tempo

Gabriel Pacheco sceglie di interpretare la storia di Arturo Abad con un disegno semplice che non pone l’accento sulla fluidità dei movimenti o sull’esattezza anatomica e paesaggistica. Al contrario tenta di portare il lettore lontano da quella che è la realtà in modo che la storia trovi un luogo in cui poter apparire verosimile nonostante l’impossibilità degli eventi che essa racconta. Il disegno si alterna al collage digitale, inoltre l’illustratore ricorre all’utilizzo di una verticalità accentuata e grovigli di fili per passare al lettore il quadro emotivo del protagonista. La predominanza di colori freddi dissipa qualsiasi dubbio, la vita del nostro protagonista non è esattamente felice, vediamo insieme il perché.

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L’Aggiustacuori

Mattia, il protagonista della storia, svolge un mestiere davvero singolare che consiste nell’aggiustare i cuori. Lui scalda i cuori gelidi, ricuce i cuori infranti, aiuta a superare la nostalgia con le sue pinze intrise d’oblio permettendo così alle persone di vivere serenamente. Mattia però non vive un’ esistenza felice, certo è contento di quello che fa per gli altri ma Beatrice, la donna che ama, oltre a non ricambiare il suo amore ignora un dono veramente speciale che ogni primavera Mattia le ripropone. Accortosi che la sua amata è priva di cuore ogni anno Mattia ne costruisce per lei uno nuovo capace di battere grazie a un pezzetto del cuore dello stesso Mattia. Il regalo viene riproposto anno dopo anno, fino a quando l’inevitabile accade e Mattia si ritrova a non possedere più nemmeno una briciola di quello che era stato il suo splendido cuore. Solo a questo punto Beatrice capisce di dover fare qualcosa.

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Ma per chi è L’Aggiustacuori?

L’età consigliata per la lettura di questo albo è a partire dai 9 anni anche se in questo caso non si può pretendere che un bambino possa affrontarne da solo la lettura capendo davvero il messaggio. Per un bambino non accompagnato da un adulto con una buona intelligenza emotiva il messaggio che l’Aggiustacuori porta potrebbe essere frainteso. Mattia fa un lavoro nobile ed è nobile il suo cuore ma ciò non toglie che Mattia è succube del comportamento disfunzionale di Beatrice. Mattia deve arrivare allo stremo, toccare il fondo solo per essere visto. È importante che questo albo venga letto con qualcuno che sia in grado di spiegare quanto il fatto che Beatrice sia senza cuore non la giustifichi della sua totale mancanza di empatia. Così come il fatto che il mestiere di Mattia sia quello di aggiustare cuori non significa in alcun modo che debba rinunciare al suo di cuore per far capire l’importanza dell’averne uno a chi non lo possiede. Il semplice lieto fine della storia non annulla i comportamenti disfunzionali dei due protagonisti che tanto bene Gabriel Pacheco ha saputo esaltare attraverso la verticalità e l’uso del blu.


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