Negli ultimi decenni la biblioteca si è interrogata molto sul suo significato e su quale fosse la sua visione dall’esterno. Gli standard e le sue caratteristiche fisiche si sono modificate nel tempo per rendere l’esperienza dello studio o della lettura più confortevole e avvolgente. I bibliotecari e gli utenti rappresentano un microcosmo di socialità che sopravvive e si reinventa continuando a restar loro accanto. Il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha subìto trasformazioni al suo interno a partire dalla riforma Franceschini del 2014, trasformazioni che riguardano sia le biblioteche come Istituti culturali, sia i Musei, con l’istituzione di Poli Museali e una maggiore autonomia e gestionale e finanziaria.
Alla luce di nuove necessità, quale compito assolve la biblioteca nel 2020?
La linea generale è stata quella di una ridefinizione nella progettazione di spazi – che la vedono protagonista di nuovi modi di socialità – e contenuti per abbracciare anche il materiale non catalogabile alla vecchia maniera. In biblioteca è possibile sia mantenere la propria autonomia, provvedendo personalmente a cercare la collocazione dei libri, sia sentirsi coccolati attraverso la partecipazione a piccoli eventi o il suggerimento di altri eventi associativi disponibili sul territorio.
Cambi di rotta
La funzione della biblioteca è pertanto mutata perché sono cambiate le esigenze dei suoi utenti; ciò ha aumentato le possibilità di scambio e partecipazione al suo interno. Dalla presentazione di un libro, ai laboratori o workshop, alle mostre fotografiche che accompagnano i corridoi delle collezioni. Questi esempi hanno in comune la matrice e le fondamenta a cui è ancorata la biblioteca stessa: rispondere al bisogno di conoscenza. Il ruolo delle biblioteche non è più quello di custodi di testi polverosi del passato, ma di continuo rinnovamento e acquisizione di collezioni aggiornate da decidere in base agli orientamenti della comunità a cui si riferisce.
Reinventare i servizi
Oggi, nel momento in cui la massima intimità del lettore si esprime e consuma nelle proprie case, la questione si pone come centrale, sia per mantenere vivo il diritto allo studio o alla lettura degli adulti, sia per stimolare quello dei bambini. Quali sono le sfide e le inventive messe in atto dalle biblioteche per mantenere la continuità con gli utenti o per trovarne degli altri?
Un ruolo primario in questo momento è assolto dal prestito bibliotecario che consente all’utente sia di continuare a leggere o approfondire degli studi, sia di mantenere un filo di continuità tra bibliotecari e cittadinanza.In molti contesti le biblioteche hanno continuato a rispondere telefonicamente durante gli orari di apertura e a consegnare i libri a domicilio. Eccovi alcuni degli interessanti esempi locali. A Bologna – città universitaria per antonomasia – il Comune ha pensato al prestito tramite Consegne Etiche, svolto da riders che vengono retribuiti in maniera equa e senza sfruttamento che, suddividendosi le biblioteche di appartenenza in base alla vicinanza tra la biblioteca del quartiere e il domicilio degli utenti, consegnano una volta a settimana i testi. L’esperimento è curioso perché, oltre all’utilità, consente all’utente di uscire dall’idea del “rider” come il classico delivery di cibo a cui ci siamo legati in questi ultimi mesi.
In altri contesti, come in Toscana, si è pensato al prestito anche in modalità “drive in”. In Calabria, a Lamezia Terme, la consegna avviene attraverso un camioncino – il Bibliobus. Altri ancora a Fano, nelle Marche, hanno pensato al servizio Just read, servizio fornito da una cooperativa ed esteso ad una rete di dieci Comuni.A Roma, infine, oltre alla biblio navetta, molto ben strutturato è il servizio della rete comunale di newsletter che consiglia tra gli altri fumetti, rubriche di cinema e letture dedicate ai più piccoli.Oltre al prestito, la programmazione delle attività culturali già previste negli spazi delle biblioteche avverrà in modalità online.
Tutte le esperienze presenti e diffuse sul territorio nazionale ci consentono di sfruttare la possibilità di immergersi nella lettura e mantenere attive le biblioteche, continuando col loro obiettivo di diffusione della conoscenza e arricchimento. Andate a scoprire e supportare il servizio della vostra città!
Sociologa calabrese con specializzazione in sviluppo del territorio, particolarmente interessata ai temi delle aree interne e della loro valorizzazione e ripresa economica.
Con questi obiettivi ho creato Let’s CA, una piattaforma che racconta il territorio dal punto di vista paesaggistico, culturale e associativo. Ne portale si supportano le piccole realtà, pubblicando costantemente le esperienze da vivere nella Locride e nell’Area Grecanica. Di recente insieme ad altri soci è stata costituita l’Associazione di promozione sociale Let’s Ca – Andiamo in Calabria, che porta avanti i valori nati da questo percorso.
Su Hermes scrivo di svariati temi, anche se prediligo gli argomenti di experience ed di arte.