Una cosa straordinaria è capitata al regista Paolo Sorrentino, di quelle che lasciano un segno indelebile nella carriera. Infatti, il regista napoletano ha ricevuto una lettera commossa dal leggendario attore di Hollywood, Robert De Niro, il quale ha sentitamente elogiato “ È stata la mano di Dio”.
Il film si è dimostrato uno dei lavori più personali di Sorrentino, trattando di una vicenda autobiografica, ed è attualmente tra le pellicole candidate alla cerimonia degli Oscar 2022. Pur non avendo vinto il Golden Globe come “miglior film in lingua straniera”, sicuramente il film ha attirato l’attenzione della critica internazionale ed è piaciuto a molti degli artisti che lavorano nel mondo dello spettacolo (per fare un esempio, Jessica Chastain ha recentemente definito Sorrentino il nuovo “Fellini”).
Fonte: firstonline.com
La lettera di Robert De Niro a Sorrentino
A quanto pare anche il mostro sacro del cinema De Niro è rimasto assolutamente affascinato da “È stata la mano di Dio” e non ha potuto trattenersi dal fare i complimenti all’autore. La lettera, una vera e propria recensione , è stata pubblicata dalla rivista Deadline e recità così:
“Ci sono così tante cose fantastiche in È stata la mano di Dio, lo straordinario coming-of-age di Paolo Sorrentino. È un film intensamente personale. Sorrentino, che lo ha scritto e diretto, ha creato il suo surrogato Fabietto dal suo stesso DNA e dalle sue esperienze, e ha ambientato il film nella sua nativa Napoli. Il co-protagonista più importante di Fabietto non è un membro del meraviglioso cast, ma la città stessa. Si coglie l’amore di Sorrentino per Napoli nelle bellissime inquadrature iniziali, che ci consentono di apprezzare uno scorcio sul Golfo di Napoli. Cogli l’amore di Sorrentino per Napoli anche attraverso la varietà dei personaggi portati in scena: eccentrici, spesso molto divertenti, più grandi della vita, appassionati (e con questo intendo rumorosi), pieni di gioia e speranza.
Sono stato a Napoli solo poche volte, ma per me questo film sembra distintamente napoletano nel modo in cui molti dei film di Martin Scorsese (The Wolf of Wall Street, Al di là della vita, Mean Streets, Taxi Driver, ecc.) e molti dei film di Woody Allen (Io e Annie, Manhattan, ecc.) sembrano appartenere a New York. In tanti modi, Napoli mi ricorda la New York italo-americana che amo.”
Poi Robert De Niro ha proseguito:
“La location dell’Italia meridionale si accosta bene alla narrazione di Sorrentino, che dice: ‘La realtà è solo il punto di partenza per una storia. Deve essere reinventata. Qui a Napoli, abbiamo un modo divertente di reinventare i ricordi’. Nonostante la tragedia che è al centro letterale del film, È stata la mano di Dio trabocca di divertimento. Scene come il pranzo all’aperto della famiglia allargata e la successiva gita in barca sono così affascinanti e divertenti.
E mentre la storia centrale è quella di Fabietto, che viene strappato dalla sua precaria giovinezza e trascinato verso un’età adulta prematura e sgradita, le storie lungo il percorso sono impagabili. Per esempio, c’è Armà, il contrabbandiere di sigarette, il teppista da quattro soldi, il teppista violento, l’amico solidale e infine l’uccello della prigione; stravagante, sì, ma completamente credibile per me a causa delle mie esperienze a New York da bambino.
Fonte: larepubblica.it
E poi c’è Capuano (il vero Antonio Capuano, famoso regista napoletano, divenne mentore del giovane Sorrentino). In una meravigliosa scena verso la fine del film, Fabietto supplica Capuano di dargli una direzione. Capuano alternativamente lo interroga e lo rimprovera, le loro voci si alzano, quasi musicalmente. Sembra una scena di una grande opera. Fabietto gli dice: ‘Non mi piace più la realtà. La realtà fa schifo. Per questo voglio fare film’. Vuole andare a Roma per sfondare nel cinema. Capuano gli urla: ‘A Roma ci vanno solo gli stronzi! Sai quante storie ci sono in questa città… Guarda! È possibile che questa città non ti ispiri affatto? Hai una storia da raccontare? Trova il coraggio di raccontarla!’.
Fabietto va comunque a Roma. Quando il film finisce, è già in viaggio. E ora – 35 anni dopo – Sorrentino è tornato a Napoli per È stata la mano di Dio. Va bene. Mille Grazie, Paolo!“
Ricordiamo che È stata la mano di Dio è disponibile su Netflix!
Laureata in Archeologia, Storia delle Arti e Scienze del Patrimonio Culturale alla Federico II di Napoli. All’età di 5 anni volevo fare la “scrittrice”, mentre adesso non so cosa di preciso mi riserverà il futuro. Ma una cosa certa è che la scrittura risulta essere ancora una delle mie attività preferite, una delle poche che mi aiuta di tanto in tanto ad evadere dal mondo.