Tra le tante bellezze sparse sul nostro territorio, i castelli rappresentano una delle più affascinanti. Le loro strutture imponenti di torri e bastioni, il paesaggio naturale e urbano che li circonda e nel quale si inseriscono in modo armonioso, valorizzandolo, la storia e le leggende che si portano dietro, formano le meraviglie architettoniche e il valore culturale di un territorio strategico come l’Italia.
Sono tutti da ammirare e da visitare, e possono rappresentare un’ottima meta per una gita fuori porta. Quelli che sorgono sul mare sono disseminati lungo le coste di tutta la penisola, da Trieste e dalla Liguria, fino alla Sicilia. Dopo aver svolto per secoli una funzione difensiva e di avvistamento dei nemici, oggi sono splendide vestigia del passato, da scoprire e da godere… senza troppo allontanarsi dalle spiagge.
Castello di Miramare, Trieste
Fonte foto: Nautica Report
Isolato fra il mare ed il verde del suo parco, il Castello di Miramare sembra un castello fatato. Sorge su un promontorio all’interno della riserva naturale di Miramare. Costruito nella seconda metà dell’Ottocento in stile neo-medievale, ha ospitato la residenza estiva degli Asburgo ed è circondato da un rigoglioso parco di 22 ettari. Oggi è sede di un museo storico, ma ha fama particolare per una malezidione riconducibile alla leggenda secondo la quale pare che il castello ospiti il fantasma dei suoi più famosi inquilini: Carlotta e Massimiliano d’Asburgo. E pazienza che lei sia morta in Belgio e lui in Messico: per tutti è qui che risiede il loro spirito, la notte, quando l’unica voce che parla è quella del Golfo. Un luogo suggestivo, dunque, punto d’incontro di storia e leggenda, tanto affascinante da ispirare anche la penna di Giosuè Carducci. Il poeta dedicò, infatti, alla residenza, la poesia intitolata Miramar in cui si racconta il destino infausto dell’arciduca e di sua moglie. I turisti oggi possono ammirare le stanze del castello, il bellissimo giardino botanico con i suoi sentieri, le splendide aiuole, il laghetto dei cigni e il Castelletto dove i due giovani sposi risiedettero nel periodo in cui la dimora veniva costruita.
Il castello Duino – Trieste
Fonte foto: Viaggi e vacenze
ll Castello di Duino, di proprietà dei Principi della Torre e Tasso, è stato costruito nel 1300 sulle rovine di un avamposto romano. Si presenta all’esterno come una costruzione composita e massiccia che domina il golfo di Trieste. Al suo interno, custodisce importanti capolavori d’arte e raffinati cimeli storici. Nel corso dei secoli ha ospitato numerosi personaggi illustri: tra gli altri, Elisabetta d’Austria (la famosa Sissi), l’arciduca Massimiliano d’Asburgo e la moglie Carlotta del Belgio.
La visita al castello e al suo giardino permette di ammirare il panorama sul Golfo di Trieste che si gode dall’alto della torre, i bastioni a picco sul mare e il Bunker costruito nel 1943 dalla Kriegsmarine tedesca. La dimora storica propone un percorso di visita attraverso 18 sale che raccontano, con preziosi arredi e numerosi documenti, la storia della famiglia Torre e Tasso e il parco con la sua varietà di flora mediterranea. Imperdibile.
Castello di Rapallo – Genova
Fonte foto: Castlesintheworld
Un altro maniero a picco sul mare, suggestivo e di grande eleganza, che sembra sorgere direttamente dalle acque, davanti al lungomare della città. In occasione della festa di Nostra Signora di Montallegro, all’inizio di luglio, il castello viene simbolicamente incendiato con un grande spettacolo pirotecnico. In ambito territoriale è il simbolo per eccezione della Città di Rapallo e dichiarato monumento nazionale italiano dal Ministero dei Beni Culturali.
Castello di Santa Severa – Santa Marinella (Lazio)
Fonte foto: visitlazio
Il Castello di Santa Severa sorge sul litorale laziale, nel comune di Santa Marinella, a sud di Civitavecchia e a 50 km da Roma. Si tratta di un castello di origine medievale, la cui torre principale risale al IX secolo, oggetto di successivi rifacimenti e inglobato all’interno di un borgo. La sua particolarità che lo rende incredibilmente affascinante è che sorge direttamente su mare, in fondo alla lunga spiaggia di Santa Severa. Il castello è stato recentemente restaurato e aperto al pubblico come centro polifunzionale, con spazi adibiti a museo e per eventi ed attività culturali, ma soprattutto è stato aperto un ostello in cui tutti potranno dormire a prezzi popolari.
Castello Aragonese – Ischia
Fonte foto: castlesintheworld
La fortificazione sorge su un isolotto di roccia vulcanica sul versante orientale di Ischia, alla quale è collegata per mezzo di un ponte in muratura lungo 220 m fino all’antico Borgo di Celsa. Al castello si accede attraverso un traforo lungo 400 metri scavato nella roccia. La terza generazione della famiglia Mattera si prende oggi cura del Castello garantendone l’apertura al pubblico 365 giorni all’anno, realizzando le necessarie opere di manutenzione e restauro e promuovendo eventi culturali che ne animano la vita.
Infatti l’opera più importante, oltre il restauro, è quella di tenere in vita il Castello: esso non è una semplice mostra di reperti storici ma un essere vivente dal quale pulsa un’energia utile alla comprensione del passato e del futuro.
Castel Dell’Ovo, Napoli
È un edificio celeberrimo, simbolo stesso della città, che sorge sull’isolotto di Megaride, nel Golfo partenopeo. Le sue origini risalgono all’epoca romana, probabilmente al I secolo a.C., ma la struttura attuale è cinquecentesca, con alcune aggiunte che risalgono al Settecento. Un tempo prigione della città, ospita oggi manifestazioni ed eventi culturali.
Castel Dell’Ovo a Napoli custodisce storie e leggende che affondano le radici nella notte dei tempi. Sull’isolotto di Megaride morì Parthenope, nacque l’aggettivo “luculliano”, perì l’ultimo imperatore di Roma e fu imprigionato, prima dell’esecuzione, il sedicenne Corradino. Il tutto mentre un uovo regge i destini della città. Secondo una leggenda di Parthenope la sirena Parthenope, avendo provato ad incantare Ulisse per attirarlo in fondo al mare, si suicida per l’amore negato e le sue spoglie vengono portate sulle coste dell’isolotto di Megaride. Si dice che il primo proprietario del castello sia stato Lucio Licinio Lucullo, ma si tratta di un’approssimazione abbastanza grossolana. E’ tuttavia vero che l’isolotto di Megaride – prima non collegato alla terra – fosse parte della grande villa di Licinio Lucullo, quindi forse è da questo particolare che nasce l’aggettivo su citato. Si chiama “Castel dell’Ovo” per la leggenda dell’uovo, risalente almeno al 300 a.C.: una gabbia di ferro contenente una caraffa piena d’acqua e con un uovo dentro sarebbe stata appesa dal poeta Virgilio ad una trave di quercia nei sotterranei del castello. Quell’uovo, secondo il racconto, reggerebbe il destino non solo del castello – che in sua assenza sarebbe crollato – ma di tutta la città di Napoli. La fama dell’uovo che reggeva i destini del capoluogo della Campania raggiunse una popolarità tale che quando il maremoto del 1370 causò ingenti danni al castello, tutti credevano che l’uovo magico si fosse rotto. La regina Giovanna I dovette immediatamente ricorrere ai ripari, giurando di aver visto con i suoi occhi che l’uovo era stato sostituito. Visitare questo castello non costa nulla. L’accesso è infatti gratuito.
Castello Svevo, Trani – Puglia
La fortezza, dalla forma quadrangolare e dalle linee pulite, è di epoca duecentesca e risale al periodo di regno di Federico II di Svevia. Si affaccia direttamente sul mare, a poca distanza dalla splendida Cattedrale. Per ulteriori dettagli sul luogo potete leggere un articolo qui:
Castello Aragonese, Taranto – Puglia
Fonte foto: viaggiareinpuglia.it
Il castello, chiamato anche Castel Sant’Angelo, ha pianta quadrangolare e un vasto cortile centrale; occupa l’estremo angolo dell’isola su cui sorge il borgo antico della città di Taranto. Il primo nucleo è di epoca bizantina, ma nel 1486 Ferdinando II d’Aragona ne fece ampliare la costruzione e la modificò in modo da renderla adatta ad ospitare cannoni. Oggi è di proprietà della Marina Militare.
Castello Di Gallipoli, Lecce – Puglia
Fonte foto: viaggiareinpuglia.it
Intorno al castello, edificato su una piccola isola, si raccoglie il nucleo antico della cittadina ionica. La fortezza fu riedificata in epoca bizantina su precedenti edifici fortificati e fu modificata più volte nel corso dei secoli, soprattutto tra il XV e il XVI secolo, sotto gli Angioini e gli Aragonesi.
Le Castella, Isola Di Capo Rizzuto, Calabria
Fonte foto: Bambini giramondo
È una fortezza cinquecentesca aragonese, il cui corpo centrale è perfettamente conservato e visitabile, mentre altre parti sono quasi in rovina. Sorge un isolotto che un piccolo istmo collega alla terraferma: il castello si può ammirare in tutta la sua maestosa bellezza da una splendida spiaggia, a pochi passi di distanza.
Castello Ruffo, Scilla
Fonte foto: castelli d’Italia
La storia delle fortificazioni calabre ci porta inevitabilmente al periodo delle invasioni saracene. Ma il Castello Ruffo di Scilla ha radici antiche: prima gli Etruschi, poi le fortificazioni murarie nel periodo magnogreco e persino i Romani, che l’ampliarono, trovarono in questo luogo il punto giusto dove insediarsi. Gli scavi moderni ci mostrano però solo le mura del Monastero di San Pancrazio, del IX secolo, anch’esse a difesa dei Saraceni. Non a caso nel 1060 diventa rocca militare e nel 1808 proprietà demaniale dello Stato. Un luogo di difesa ma anche di suggestiva bellezza. Un patrimonio da tutelare. Ed è per questo che già dagli anni Settanta è luogo d’incontro tra persone e culture: prima come Ostello della Gioventù e ora come importantissimo centro culturale, sede di incontri e mostre. Il Castello Ruffo ospita uno dei fari della Marina Militare: il faro di Scilla.
Abbiamo viaggiato lungo tutta la Penisola in pochi minuti di lettura. Da nord a sud l’incanto del passato. Facciamo le valige? Presto, presto potremo. Aspettateci.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.