La suggestiva riserva naturale delle Grotte di Bossea è un’area naturale protetta, istituita dalla Regione Piemonte nel 2011. Fu la prima grotta turistica italiana, aperta al pubblico nel 1847, infatti, proprio qui ha avuto origine il turismo sotterraneo italiano.
E’ considerata, inoltre, una delle più importanti della penisola, non solo per la ricchezza di concrezioni calcaree, ma anche per i numerosi resti paleontologici rinvenuti, nell’arco del tempo.
Le più antiche esplorazioni iniziarono nella prima metà dell’Ottocento grazie a Domenico Mora e ai suoi predecessori, i quali raggiunsero il Lago di Ernestina, scoprendo la parte inferiore della grotta. Nel 1874, poi, il professor Don Bruno di Mondovì superò la cascata, raggiungendo il canyon del torrente nella parte superiore della grotta di Bossea.
Infine nel 1948/49 furono scoperti i rami principali della cavità, con l’esplorazione dell’estese gallerie fossili, al di sopra del torrente Mora ed il Lago Loser. Da quel momento l’itinerario di visita fu rinnovato e fu inserito anche il primo impianto di illuminazione elettrica.
Successivamente, attraverso una serie di esplorazioni sono state scoperte nuove gallerie ubicate su diversi livelli e 250 metri del grandioso sifone terminale, che raggiunge i 54 metri di profondità.
Durante le esplorazioni, sin dall’Ottocento, sono stati rinvenuti accumuli di ossa risalenti all’Era Quaternaria. Nella “Sala dell’Orso” è visibile al pubblico una ricostruzione scheletrica. Dalle ricostruzioni storiche sembra che gli orsi spelei frequentassero la Grotta di Bossea, soprattutto durante il letargo invernale. Oltre ad ossa di animali sono stati ritrovati anche resti ossei di bambini che probabilmente non riuscivano a sopravvivere al lungo e rigido inverno dell’era glaciale.
Oggi la grotta di Bossea è uno dei luoghi più visitati d’Italia, in quanto la parte turistica della cavità è caratterizzata da aspetti molto suggestivi, con effetti scenografici di grande attrattiva estetica ed ambientale. Le pareti a strapiombo, le altezze vertiginose, i dirupi, gli anfratti e i macigni ciclopici precipitati dall’alto sono sicuramente molto affascinanti agli occhi di chi visita questo luogo incastonato nelle montagne piemontesi.
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Amante della scrittura e del cibo. Scrivo da quando ho memoria, mangio più o meno da sempre. Giornalista Pubblicista dal 2017, con la nascita di Hermes Magazine ho realizzato un mio piccolo, grande sogno. Oggi, oltre a dedicarmi a ciò che amo, lavoro in un’agenzia di comunicazione come Social Media Manager.