Paroldo è uno dei comuni racchiusi nella Langa del Sole in Piemonte, a non più di un’ottantina di chilometri da Torino. Si tratta di un piccolo comune in cui oggi vivono intorno ai duecento abitanti ma che conserva un lungo passato, dal quale il tempo lo ha fatto uscire mal concio. Infatti, il piccolo borgo in pietra della sua epoca signorile conserva qualche rudere dell’antico castello e la Cappella di San Sebastiano, risalente al decimo secolo.
Potrebbe quasi sembrare non degno di nota ma quello che non c’è nelle vie è rimasto nei boschi e nei ricordi degli abitanti.
Le Masche
Le Masche, la loro figura si perde nella leggenda lasciando che la loro vera natura di guaritrici si dissolva nella nebbia delle Langhe. Qui la nebbia è densa e guardandola da fuori sembra solo un rifugio adatto agli incubi dove le guaritrici diventano streghe pericolose; perché?
Perché la magia può esistere solo se c’è un tessuto sociale che la sostiene e le persone sono solite essere per natura differenti e nella loro diversità creano: speranza e incubo, legami con ciò che è terreno e ciò che va oltre la comprensione umana.
Ma la magia riesce a fare molto di più: aggiunge elementi umani all’ordine naturale delle cose riuscendo a mettere in relazione eventi e conseguenze fra di loro molto distanti nel tempo.
Così chi è rimasto racconta di streghe bianche, vere sciamane capaci di proteggere i luoghi segnandoli con palindromi di protezione che preservano dai mali e proteggono i neonati. Di donne che con erbe e rimedi naturali sanno come guarire il fuoco di sant’Antonio e molte altre malattie. Coloro che vengono chiamate quando la medicina non può più fare nulla e quando le altre donne si trovano a dover provare a dare alla luce nuove vite.
L’importanza delle Masche è tale che l’evento più rilevante dell’anno per la comunità è: la festa d’Estate di San Martino che si tiene ogni anno nel fine settimana dell’undici di novembre.
Siccome cucina, magia e tradizione si mescolano insieme, nei giorni che precedono l’evento i punti di ristoro di Paroldo propongono menù studiati per l’occasione e ricchi di piatti tipici.
L’evento centrale è costituito dalla cena tradizionale a base di bagna cauda (tipico intingolo a base d’aglio e acciughe, che va servito e mantenuto caldo, che accompagna svariate verdure). Seguita dalla suggestiva passeggiata sui sentieri delle Masche, durante la quale si visitano i posti che la tradizione vede legati alle guaritrici e si parla delle loro storie. Il giorno seguente si può passeggiare fra le bancarelle della fiera di San Martino dove si possono trovare prodotti di artigianato.
In questo comune la tradizione e la memoria delle Masche non viene rispolverata solo una volta l’anno e gli abitanti vogliono che rimanga viva tanto da aver dato vita all’associazione culturale Masche di Paroldo. Molto attivo in questo senso è Romano Salvetti, proprietario della trattoria Salvetti e scrittore. Per lui salvare la tradizione legata alle Masche significa far continuare a vivere il ricordo della nonna la quale, in quelle che oggi sono le cucine della trattoria, un tempo curava in qualità di Masca chi aveva bisogno del suo aiuto.
Salvetti desidera radunare le Masche ancora in vita per rimetterle in contatto fra di loro in modo che non vada perso il sapere di queste incredibili donne anche se di questo non ha molto di cui preoccuparsi.
Per tradizione un po’ tutte le donne del Piemonte sono guaritrici: a noi tutte le nonne e le tradizioni del luogo hanno insegnato rimedi naturali e la contemplazione di quei luoghi persi nella nebbia per ritrovare sé stesse e il proprio lato istintuale.
Questa esperienza di ricerca le Langhe, oggi considerate patrimonio dell’unesco, la cedono generosamente a chiunque abbia voglia di fermarsi e ascoltare.
Della Langa del Sole, oltre a Paroldo, fanno parte Alberetto della Torre, Diano d’Alba, Rodello, Arguello, La Morra, San Benedetto Belbo, Benevello, Lequio Berria, Serralunga, Bosia, Monbarcaro, Serravalle Langhe, Bossolasco, Montelupo Albese, Trezzo Tinella, Castino, Niella Belbo e Ceretto Langhe.
Tutti questi luoghi sono accomunati dall’aver conservato il loro lato selvaggio dove il visitatore non deve lasciarsi attrarre da ciò che si vede ma deve aver voglia di cercare quello che è nascosto al primo sguardo. Guardare dentro a quella natura lasciata libera di manifestarsi.
Ed è in questo potersi manifestare che costringe chi sta al gioco a riscoprirsi e a viversi davvero, mettendo in discussione quei limiti che la vita sedentaria di chi è abituato alla città impone ai corpi.
Se ho citato tutti i comuni che rientrano del circuito della Langa del Sole mi trovo a poter descrivere solo alcune delle cose che si possono fare in questi luoghi.
Nello spianamento di San Sebastiano si può provare l’esperienza di vita di una tenuta nobile rurale del Settecento: la palazzina di loisir per provare le stesse emozioni dei Conti di Rangone che la abitano nel corso del XVIII secolo. Si tratta della porta principale della Langa del Sole, da qui si può decidere se raggiungere gli altri centri abitati o se andare in direzione della Langa Profonda dove ruscelli e boschi vivono la propria ciclicità.
Per chi ama viaggiare in bici percorrendo comunque sentieri sicuri la Morra (Langa del Barolo) e Bossolasco (Alta Langa) regalano sentieri che si diramano al riparo degli alberi e del sottobosco. Il Belvedere di la Morra prevede vari percorsi sicuri forniti di segnaletica.
Montelupo Albese dove il lupo è parte della della personalità del luogo. Gli abitanti hanno deciso di dedicare a questo splendido mammifero simbolo dell’istintuale l’intero comune, creando un filo conduttore fatto di fiabeschi murales che ne raccontano leggende e aneddoti. Anche in questo caso la meta finale sono i boschi: partendo dal sentiero del lupo si attraversa il paese per giungere ai boschetti inframezzati da vigne, iris selvatici e noccioleti.
Una volta giunti sulle colline del Barolo non si può resistere alla tentazione di vedere da vicino il maniero, risalente al XIV secolo, di Serralunga d’Alba. Lasciarsi tentare vi permette di entrare nell’unico esempio di donjon alla francese presente sul territorio italiano.
Siccome il binomio natura istintuale e sacro è indissolubile, i comuni della Langa del Sole hanno tutti le proprie chiese di riferimento, cappelle e confraternite dedicate, qui vi cito solo l’esempio più alto di sacralità che si può trovare: il monastero di San Martino che si trova a Castino in compagnia di altri due monasteri, a testimonianza dell’intensa vita religiosa che nel periodo medievale caratterizza il comune.
Fra i tre il monastero di San Martino è quello più esteso ed è l’unico a trovarsi fuori dal centro abitato. La sua costruzione risale all’incirca al XII secolo. Essendo oggi una proprietà privata si può vedere solo esternamente e scorgerne le monofore romaniche e i due corpi absidali.
Il nostro giro finisce qui ma potete trovare altre informazioni sulla Langa del Sole qui.
Ah! Quasi dimenticavo: non tornate a casa a mani vuote, ricordare di prendere almeno una bottiglia di vino e un po’ di tartufo.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.