Delizia al limone: il dolce di Sorrento

Condividi su

Quando Vittorio de Sica diresse L’oro di Napoli, guidando nel ’54 un cast incredibile composto tra gli altri da Sophia Loren, Edoardo de Filippo e Antonio de Curtis (in arte Totò), ancora non poteva nemmeno immaginare quanto prepotentemente vent’anni dopo sarebbe stato sopraffatto dall’oro di Sorrento. Non parliamo di cinema ovviamente, ma di gastronomia, ripercorrendo le tracce di quello che oggi è uno dei simboli più forti della Penisola sorrentina e della Costiera Amalfitana: la delizia al limone.

Non tutti sanno che il Cavalier Marziullo è il creatore della delizia, un dolce che ha segnato la storia della pasticceria campana. Egli lo presentò per la prima volta a Formia nel lontano 1978 in occasione di un meeting di alta cucina. In quell’occasione la giuria, presieduta dal famoso gastronomo Luigi Carnicina, conferì la medaglia d’onore al maestro Carmine. Da allora il dolce è realizzato in tutto il mondo; una rivista giapponese ne ha anche pubblicato la ricetta e un’industria dolciaria del Giappone ha mandato dei giovani apprendisti pasticcieri a Sorrento per uno stage presso la pasticceria del nostro maestro.

Presidente dell’Associazione Cuochi della Penisola Sorrentina, membro dell’Associazione Nastro verde, ha portao in tuto il mondo la gastronomia italiana e a coronamento di quest’intensa attività, che ha dato prestigio a Sorrento e a tutta l’Italia, è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2005.

La Delizia al limone viene venduta in pasticceria sia come torta che in versioni monoporzione. La monoporzione ha spesso la forma di un seno (per esempio a Procida), venendo realizzata in coppe semisferiche e, una volta riversata e ricoperta con la crema di limone, decorata con una fragolina di bosco posta in cima.

Oggi il mondo la cerca, la copia, ne riproduce evoluzioni più o meno credibili, ma l’originale viene da quel complesso tratto di Costiera che va da Sorrento ad Amalfi, prodotta con quello che è poi diventato il simbolo di una terra meravigliosa e che ne regola ormai da trent’anni parte consistente dell’economia: il limone.


Condividi su