Renzo Arbore, all’anagrafe Lorenzo Giovanni Arbore, dovrà soffiare, oggi 24 giugno, su una torta grande abbastanza da poter contenere 87 candeline. Nell’immaginario del suo pubblico, però, credo sia difficile non pensare a lui come al conduttore di Alto Gradimento fianco a fianco a Gianni Boncompagni con il quale condivide il titolo di primo disc jockey italiano.
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Le origini
Nato a Foggia il 24 luglio 1937 ha vissuto la sua infanzia durante la seconda guerra mondiale. A causa dei numerosi bombardamenti alleati sulla città anche la sua famiglia venne sfollata a Chieti fino all’autunno del 1944. Durante gli anni dell’università, si è laureato in Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, inizia a farsi un nome come musicista esibendosi nella storica Taverna del Gufo di Foggia. Il suo esordio su un palcoscenico avviene quando ha 18 anni, in una dixieland band, a Nocera Inferiore. Musica leggera e jazz saranno da allora la colonna sonora della sua vita.
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Gli inizi di una lunga carriera
Ma non di sola musica si è occupato nella sua lunga vita Arbore, o meglio, non è stato solamente un musicista ma si è cimentato in ambiti diversi. È infatti cantautore, disc jockey, conduttor e autore radiofonico, clarinettista, showman, autore e conduttore televisivo, sceneggiatore, regista, compositore, attore e talent scout. Il suo nome è legato a doppio filo a quello di Gianni Boncompagni con il quale ha condiviso la carriera radiofonica, Bandiera Gialla, Per voi giovani, Alto Gradimento. In televisione Arbore ha portato programmi quali Speciale per voi, L’altra Domenica, Quelli della Notte, Indietro tutta e Speciale per me, ovvero meno siamo meglio stiamo. Si tratta di programmi assolutamente alternativi rispetto ai palinsesti Rai degli stessi anni.
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Al cinema e in televisione
Il pap’occhio e FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene? sono i film che lo hanno visto nel ruolo di attore e regista. Arbore, inoltre, ha scoperto molti personaggi alcuni dei quali hanno lavorato a lungo con lui. Tra questi ne ricordo solo alcuni: Roberto Benigni, Gegè Telesforo con il quale oltre ai programmi televisivi ha condiviso l’esperienza de L’Orchestra Italiana, Nino Frassica, Giorgio Bracardi, Mario Marenco, Marisa Laurito, Michele Mirabella, Luciano De Crescenzo, Maria Grazia Cucinotta, Ilaria D’Amico, Milly Carlucci e molti altri. Si può dire che ha contribuito con forza a fare una televisione anticonformista, divertente ma non per questo priva di contenuti.
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L’anticonformista
Anticonformista è sempre stato anche il nostro, tanto che racconta di essere stato il primo a Foggia ad indossare i jeans. Suo padre li definiva “pantaloni da operaio” e, assieme alla sua passione per la musica furono argomento di discussioni tra loro. Nonostante ciò Arbore ha sempre continuato a vestirsi secondo il suo gusto. Arbore ha ricevuto moltissimi premi e onorificenze nel corso della sua vita. Al di là di quelle legate alla carriera mi piace ricordare che il 27 dicembre del 1922 è stato nominato Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Inoltre il 3 dicembre del 2021, su iniziativa del Presidente della Repubblica, è stato insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
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L’uomo
Renzo Arbore è uno scapolo convinto. Dice di aver avuto moltissime relazioni ma che l’unica donna che sente di aver davvero amato, e che si rimprovera di aver abbandonato per alcuni anni (durante i quali ha avuto una storia con Mara Venier) è Mariangela Melato. Dal 2007 fino alla morte dell’attrice nel 2013 era tornato con lei restandole accanto fino all’ultimo giorno.
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Facciamo tantissimi auguri a questo grande protagonista della radiotelevisione italiana degli ultimi sessant’anni e, spero, per molti altri ancora.
Monica Giovanna Binotto è un nome lungo e ingombrante ma è il mio da 57 anni e ormai mi ci sono affezionata. Ho sempre amato leggere. Fin da bambina. E anche scrivere, ma senza mai crederci veramente. Questo mi ha aiutato negli studi. Ho una laurea in Economia e Commercio e una in Psicologia dello Sviluppo. Da cinque anni faccio parte di un gruppo di lettrici a voce alta, le VerbaManent, con il quale facciamo reading su tematiche importanti sempre inquadrate da un’ottica femminile e mi occupo di fare ricerche e di scrivere e assemblare i copioni. Negli ultimi due anni, per colpa o merito di questa brutta pandemia che ci ha costretti in casa per lunghi periodi, ho partecipato a diverse gare di racconti su varie pagine Facebook e mi sto divertendo tantissimo anche perché ho conosciuto tante belle persone che condividono i miei stessi interessi.