“That’s All Right, Mama”: il primo 45 giri di Elvis Presley compie 66 anni

Un giorno, un giovane di Tupelo di nome Elvis Aaron Presley, girando per lavoro con il suo furgone per le strade di Memphis, si imbatté in uno studio di registrazione, il Sun Records di un certo Sam Phillips. Attratto dalla pubblicità che invitava chiunque ne avesse voglia a registrare un proprio disco in cambio di una cifra irrisoria, Elvis si fece coraggio: il 18 luglio 1953 con 3,98 $ registrò le sue prime canzoni “My Happiness” e “That’s When Your Heartaches Begin”, probabilmente per fare un regalo alla madre in occasione del suo compleanno.

Presley, con il suo timbro inconfondibile, suscitò la curiosità di Sam Phillips che lo ricontattò per incidere “I Love You Because”, una composizione di Leon Payne“Harbor Lights”, un grande successo di Bing Crosby. I risultati non furono quelli sperati. La sessione di registrazione del 5 luglio 1954 fu un disastro, ma qualcosa successe durante una pausa tra un’incisione e l’altra: Elvis iniziò, per scherzo, a canticchiare “That’s All Right, Mama”, un brano del 1946 di Arthur “Big Boy” Crudup. Scotty Moore e Bill Black, i musicisti che Phillips aveva contattato per incidere con Presley, divertiti dalla interpretazione di Elvis, si unirono entusiasti all’improvvisazione. Sam Phillips non ebbe dubbi: aveva finalmente trovato quello che stava cercando. 

 

 

All’improvviso Elvis iniziò a cantare questa canzone, mettendosi a saltare ed a fare lo scemo, allora Bill prese in mano il suo basso, ed iniziò anche lui a fare il pagliaccio, ed io attaccai a suonare con loro. Credo che Sam avesse la porta della sala di regia aperta, non so stava montando qualche nastro o facendo qualcos’ altro, fatto sta che mise fuori la testa e ci chiese: ”Cosa state facendo?” e noi gli rispondemmo che non lo sapevamo. “Bene, tornate indietro”, disse, “trovate un punto da dove iniziare e fatelo di nuovo”.  Scotty Moore

 

 

 

 

Il 45 giri di That’s All Right, Mama uscì il 19 luglio 1954. Le vendite, nell’immediato, non raggiunsero grandi numeri, ma furono sufficienti a garantire un modesto quarto posto nelle classifiche di Memphis.

Fu di fatto il primo disco che diede il via all’incredibile carriera del re del rock&roll.