Zucche intagliate e enormi falò sono i protagonisti di uno degli eventi più magici d’Italia. La lunga notte dei Fucacost’ e cocce priatorjie a Orsara celebra l’invisibile legame fra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Quando si pensa alle zucche intagliate e illuminate, in bella mostra, il pensiero corre immediatamente alla festa di Halloween, ma ad Orsara di Puglia, incantevole borgo medievale in provincia di Foggia, la notte fra l’1 e il 2 novembre, va in scena uno dei riti più suggestivi e romantici tramandato da secoli in nome di una antichissima e genuina tradizione.
Fonte foto: fucacoste-la notte dei fuochi
Antica tradizione
Orsara sorge su un colle di arenaria, fra i monti Dauni. La sua tradizione ha origine antichissime. Bisogna tornare indietro sino al XIII secolo, quando popolazioni galiziane si insediarono nel territorio. I galiziani veneravano i defunti con processioni e rituali legati al fuoco. Tradizioni che si sono radicate, pian piano, nel corso dei secoli.
La notte di Ognissanti la popolazione si radunava nella chiesa del paese per onorare i propri morti. Sull’altare candele benedette restavano accese per tutta la notte. Per questo venivano poste all’interno di zucche in ognuna delle quali era stata intagliata una croce.
In tutto il paese si usava porre le zucche intagliate all’esterno, davanti alla porta di ogni abitazione per tenere lontano le anime dei dannati. Nella notte fra il 1 e il 2 novembre, infatti, si pensava che le anime dei morti scendessero sulla terra per partecipare al banchetto serale e sedersi a tavola con i vivi. Solo le anime salve avrebbero potuto parteciparvi.
A mezzanotte partiva la processione della Congregazione delle anime del Purgatorio. Una processione penitenziale che si protraeva fino alle 3 del mattino. I confratelli vestiti di nero e incappucciati giravano per le strade, bussando alla porta chiedendo cibo per i poveri presentandosi con la frase “ l’anime d’i murt”
Fonte foto: fucacost-la notte dei fuochi
Fucacost e cocc’priatorjie
Il rito di Fucacost e cocce priatorjie (Falò e teste del Purgatorio) è un rito che celebra il legame tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Fonte foto: fucacoste-la notte dei fuochi
Un appuntamento che genera ad Orsara entusiasmo e fibrillazione già dai giorni precedenti al 1 Novembre. I suoi abitanti si preparano all’evento raccogliendo legna da ardere ma soprattutto rami di ginestre secchi. Fondamentali per dare vita ai famosi fucacost’. Le ginestre, infatti, rendono il fuoco vivo e scoppiettante creando innumerevoli scintille che dalle fiamme librano danzanti verso il cielo, come voler raggiungere le anime che nella notte scenderanno fra i vivi. Anche l’intaglio delle zucche è un rituale tramandato di generazione in generazione e l’accurato lavoro inizia qualche giorno prima. Una vera aria di festa i cui preparativi culmineranno la sera del giorno di Ognissanti quando alle 19,00 il rintocco delle campane darà il via all’accensione dei fucacost’.
Fonte foto: fucacoste-la notte dei fuochi
La chiamano la notte dei 100 fuochi. Sì, perché ogni ogni angolo di Orsara viene illuminata da fiamme ardenti. Il buio e l’umidità sono sovrastate dalla luce e dal calore dei fucacost’ che riscalderanno le anime , che per una sola notte, torneranno nei luoghi dove hanno vissuto per ritrovare i loro cari . Ad indicare loro la giusta via, i lumini nelle zucche antropomorfe, ornati con cura e dedizione.
Fonte foto: fucacoste-la notte dei fuochi
Una festa da condividere
Fucacost’ e cocce priatorjie è una vera festa per gli abitanti di Orsara. Festa condivisa con chiunque voglia ammirare questo suggestivo rituale. Orsara, infatti, si prepara annualmente, ad accogliere migliaia di visitatori che puntuali tornano per partecipare a questa magica notte.
Fonte foto: fucacost-la notte dei fuochi
Tante le iniziative previste per l’edizione 2022. La prima dopo il lungo stop dovuto alla pandemia.
A partire dagli stand enogastronomici che si stanziano nella piazza principale, dove come da tradizione offrono i cibi semplici che da sempre hanno contraddistinto la notte di Ognissanti come carne alla brace, patate, castagne.
Dalla mattina del 1 novembre sarà possibile partecipare a visite guidate al borgo, alla Chiesa San Nicola, all’Abazia SS. Angeli e alla Grotta di San Michele. Inoltre, ci sono due iniziative interessanti dedicate ai più piccini. Il laboratorio de “La macchina del tempo” e la “Caccia alla zucca”.
Spettacoli itineranti di artisti di strada e gruppi musicali.
Poco prima della mezzanotte avrà luogo la processione della Congrega dei Morti.
Fonte foto: fucacost- la notte dei fuochi
Fra le vie del borgo sarà emozionante ammirare gli addobbi delle diverse abitazioni, le quali parteciperanno al concorso “Qui non è Halloween”. Vincerà il migliore allestimento esterno, il più creativo e colorato.
Immancabili i laboratori di intaglio delle zucche, e il concorso per la zucca più bella.
Un incantevole evento, una festa di luce, di amore e devozione. Un evanescente caldo abbraccio che arriva in quell’aldilà, laddove le anime dei defunti riposano e vegliano i propri cari.
Sono una mamma felicemente impegnata e iperattiva. Ma questo non mi impedisce di dedicarmi alle mie grandi passioni. Sono una viaggiatrice ossessiva compulsiva. Viaggio in camper e la natura è il mio elemento. Amo la musica, i libri, il cinema. Sono una sportiva e lo sport è una delle mie più grandi passioni. La scrittura fa parte di me sin dai tempi dell’adolescenza, quando fra le pagine di un diario segreto era possibile scoprire la vera me con i sentimenti più profondi.
Il mio pensiero positivo? Mai abbandonare i propri sogni in un cassetto. Possiamo conservali con cura senza mai rinunciarvi. Tante volte mi sono fermata a riflettere e altrettante volte mi sono reinventata per partire con un nuovo progetto, una nuova sfida.
” nessun sogno è troppo grande e nessun sognatore è troppo piccolo”