Inauguriamo la rubrica Leggende Sportive raccontando di un atleta rivoluzionario, a suo modo: Jesse Owens.

Le origini

Settimo di una famiglia di dieci figli, James Cleveland Owens si contraddistingue per le sue doti nel salto in lungo. La sua agilità e la sua velocità non restano inosservati. Infatti, il ragazzo viene notato dall’Università dell’Ohio e comincia ad allenarsi con loro. Durante la sua prima gara, Owens esordì battendo ben tre record del mondo.

Alle Olimpiadi del 1936, la Germania nazista impedisce, in un primo momento, la partecipazione agli Stati Uniti. Ma così non fu e Owens volò a Berlino per prender parte ai giochi olimpici.

Jesse Owens
Jesse Owens

Le Olimpiadi

I giochi olimpici per Hitler avevano un solo obiettivo: mostrare al mondo la superiorità della razza ariana.

Tuttavia, a primeggiare fu proprio Jesse, un atleta americano e di colore, il quale non solo vinse quattro medaglie d’oro nei 100 e 200 metri, nella staffetta 4×100 e nel salto in lungo, ma ebbe anche successo nell’epico scontro contro Luz Long, che fu scelto proprio dal regime per ottenere la medaglia d’oro. Invece, l’atleta ariano si dovette accontentare di un argento.

Ciononostante, le difficoltà per Owens avvennero inoltre durante la gara di salto in lungo, in quanto rischiò di non qualificarsi. Dopo due vani tentativi, fu proprio Long che consigliò al rivale di anticipare la rincorsa del salto. Grazie al suo consiglio, l’americano si qualificò e i due colleghi dimostrarono al mondo il modo più bello per umiliare il razzismo: l’amicizia.

Ecco il motivo per cui entrambi vengono, ancora oggi, ricordati nei libri di storia dello sport. Il razzismo è, purtroppo, una realtà ancora presente e che necessita di essere combattuta e superata. Per questa ragione, è bene insegnare i valori di fratellanza e di uguaglianza, poichè rappresentano l’obiettivo che tutti noi dobbiamo perseguire per una società migliore.

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