Fonte foto: Cecchi Gori Group-La Lanterna Magica.
Luis Sepúlveda Calfucura, classe ’64, è stato scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista e, tra le altre cose, attivista politico, ecologico, e fondamentalmente raccontatore delle storie che vedeva tutti i giorni e che comunque gli erano rimaste dentro nel corso di una vita. Fu imprigionato, torturato, costretto a fuggire e guerrigliero per qualunque questione nella quale abbia creduto. Nonostante tutto questo è stato solo l’anno scorso che è venuto a mancare, a 71 anni, stroncato dal Coronavirus a due mesi dai primi sintomi, avvenuti proprio all’emergere della pandemia.
Cresciuto a forza di Cervantes, Salgari, Conrad e Melville, manifestò la sua passione per le storie già a scuola, dove scriveva racconti e poesie per il giornalino d’istituto. A soli 17 anni era già redattore del quotidiano Clarín, e in seguito passò anche alla radio (fu famoso anche per i suoi radioromanzi). Ferocemente impegnato per i diritti dei più deboli (tutti i più deboli), dopo aver lasciato il Cile per contrasti politici (si potrebbe scrivere un romanzo solo sulla sua storia), viaggiò a lungo in America Latina e poi nel resto del mondo, anche e soprattutto a fianco di Greenpeace. Dopo aver vissuto a lungo ad Amburgo e a Parigi si trasferì infine stabilmente in Spagna, nel principato delle Asturie. Parlava e scriveva quindi correttamente a questo punto in spagnolo, inglese, francese e italiano. Il primo romanzo di successo internazionale, Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, del 1989 (sarebbe uscito in Italia solo quattro anni dopo) conquistò la scena letteraria spalancandogli la strada per la grande produzione che l’avrebbe portato, appena sette anni dopo, al famosissimo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (che avrebbe avuto anche una importante trasposizione cinematografica animata, appena l’anno successivo, di cui il poeta sarebbe stato anche curatore del soggetto. Tra l’altro produzione e realizzazione italiana, caso decisamente più unico che raro).
Fonte foto: Salani Editore
Il libro
Perché abbiamo fatto questa lunga premessa sulla vita e l’impegno dell’autore? Senza dilungarci troppo sulla trama (mentre sorvola il fiume Elba, ad Amburgo, col suo stormo, una gabbiana si tuffa per pescare delle aringhe, ma finisce per errore in una macchia di petrolio. Trascinandosi a fatica, atterra in fin di vita sul balcone della famiglia del gattone Zorba, al quale, deponendo un uovo, strappa tre promesse: di non mangiarlo; di prendersi cura del piccolo che ne nascerà; e di insegnargli a volare), possiamo dire che questo testo, a metà strada tra la favola per bambini (non è una favola, in realtà: la sua struttura di venti capitoli costruiti in tre macro-aree ne fa di fatto un romanzo; ma è comunque un libro non pensato per i bambini ma che possono leggere anche i bambini. Un corrispettivo di Pinocchio, potremmo dire) e il forte messaggio di speranza che soprattutto ad adulto esso offre (forte è il rimando a Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach nella concretezza necessaria ad aver coraggio ed a credere nelle possibilità), comprende tutto quello che Sepùlveda aveva appreso dall’esistenza in tutta una vita di fughe e lotte per ciò che è giusto: il problema dell’inquinamento, quello della depressione e della solitudine, la forza delle grandi cose che nascono dal coraggio, e quindi dal nulla (“vola solo chi osa farlo”).
È inoltre un messaggio di fratellanza universale sull’accettazione delle diversità (“è molto facile accettare e amare qualcuno che è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso -allora- è molto difficile”, si riporta nel testo) ma racchiude anche la disperazione delle richieste d’aiuto spesso inascoltate, lo sforzo che richiede l’esser positivi, e anche quello che a livello personale riteniamo essere l’insegnamento più prezioso: non è necessario essere in grado di fare qualcosa per comprendere come si fa e per poterla comunque insegnare.
Credeteci. Davvero.
Laureato in Belle Arti, grafico qualificato specializzato in DTP e impaginazione editoriale; illustratore, pubblicitario, esperto di stampa, editoria, storia dell’arte, storia del cinema, storia del fumetto e di arti multimediali, e libero formatore. Scrittore e autore di fumetti, editor, redattore web dal 2001, ha collaborato e pubblicato con Lo spazio Bianco, L’Insonne, Ayaaak!, Zapping e svariate testate locali.