Ogni dilettante che vive a Sassari ha sognato di danzare, cantare o recitare al Teatro Verdi. Si tratta del più antico teatro sardo ed anche uno dei più frequentati. Fu inaugurato l’8 dicembre 1884 con l’esecuzione dell’opera lirica Riccardo III del maestro Luigi Canepa.

La storia del teatro

Per più di un secolo il teatro fu il più grande della città, superando per bellezza e grandezza anche il teatro di Cagliari, supportato dalla tenacia delle famiglie che ne sono proprietarie. Furono alcuni imprenditori con un sogno a finanziare la costruzione di questo teatro.  E’, ancora, al centro della vita culturale grazie a numerosi eventi teatrali e a produzioni concertistiche. Diretto dalla cooperativa “Teatro e Musica” che lo tiene attivo e vivo in tutto il suo splendore.

Per un lungo periodo è stato utilizzato anche come cinema, motivo per cui nel 1923 fu distrutto a causa di un incendio divampato da una pellicola cinematografica. Fu poi ricostruito dopo tre anni così come lo vediamo oggi e poi ristrutturato definitivamente nel 1984.

Ha ospitato, fino a poco tempo fa, la stagione lirica nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre.  Si sono alternati, quindi, bellissime scenografie e voci armoniose di grandi artisti. La magia del Teatro Verdi di Sassari sono i palchetti finemente decorati, il palco che custodisce il ricordo di grandi artisti che l’hanno reso immortale. Tra questi: Rudolf Nureyev, Totò, Luciano Pavarotti, Vittorio Gasman, Eduardo De Filippo, Carla Fracci, Anna Magnani e tanti altri.

Anche il più piccolo dilettante che ha avuto la fortuna di passare negli spogliatoi e immergersi nel profumo dei trucchi di scena e del legno antico, che ha potuto danzare, recitare, o cantare su quel palco, custodirà per sempre l’emozione che un teatro bello e antico come questo può regalare.

Aspettiamo tutti la fine di questa pandemia per poter, da spettatori o artisti, rientrare tra le mura di questo bellissimo teatro.

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