I murales sono delle opere d’arte, e su questo non ci piove. C’è comunque chi li ama e chi li odia, e questo è più che lecito, ma sapevate che esistono alcune opere murarie che sono in grado di mangiare lo smog?
Si trovano a Napoli e a Palermo, rispettivamente sui muri della scuola media Silio Italico (situata nel quartiere Fuorigrotta) e sulle pareti dell’edificio 6 dell’Università di Palermo, che si trova in Viale delle Scienze. Come fanno questi enormi disegni a “nutrirsi” di smog e di aria cattiva in generale? Scopriamolo insieme!
Eco-murale di Napoli
Murales mangia smog: cosa sono e come sono fatti?
Per quanto possa suonare molto strano, anche la street art può essere amica dell’ambiente. Infatti, da qualche tempo esistono delle eco-pitture “dotate” di una tecnologia in grado di eliminare l’inquinamento atmosferico. Più che “mangiare” lo smog, infatti, queste lo assorbono semplicemente, come farebbero le piante con l’anidride carbonica.
La prima pittura a vantare di questa tecnologia è la Airlite, e la sua formula si attiva aggiungendo dell’acqua al composto in polvere. In questo modo, grazie al biossido di titanio che entra in azione al contatto con la luce (sia naturale che artificiale), trasforma gli agenti inquinanti in molecole di sale. O meglio, in innocue molecole di sali minerali.
Questa vernice, dunque, riesce a “mangiare” lo smog fino all’88,8% e contribuisce, dunque, a rendere l’aria più pulita, più respirabile e più salutare. Di tutto ciò dobbiamo ringraziare la startup italiana Advanced Materials nata dall’unione di Massimo Bernardoni, Antonio Cianci e Arun Jayadev.
Eco-murale di Palermo
Altolà allo smog!
La realizzazione del murale di Fuorigrotta porta il nome di #UnlockTheChange, ed è un’opera nata per celebrare i trent’anni dalla messa al bando dell’amianto, un materiale altamente nocivo e cancerogeno che fino a poco tempo fa era d’uso assai comune sia per quanto riguarda la costruzione, sia la lavorazione in tessuti ed indumenti.
La capacità di questo murale è tale da riuscire ad assorbire un quantitativo di smog pari a quello prodotto da ben 79 automobili. Un impatto che non può che essere positivo. Per quanto riguarda il suo simile a Palermo, è incerta la sua capacità di assorbimento di sostanze inquinanti, ma non dovrebbe differire molto.
Comunque, non penserete mica che questi siano gli unici eco-murali d’Italia! Prima di loro, a Roma e a Milano esistevano già delle opere murarie in grado di assorbire l’inquinamento urbano. Si tratta del murale situato a Garbatella, classificato come il murale mangia-smog più grande d’Europa, e dell’opera realizzata nei pressi della stazione Lambrate. Il numero di questi disegni “benefici”, in ogni caso, è destinato a crescere, e si auspica che un giorno possano essere presenti in gran parte delle località italiane.
Classe 1996. Sono appassionata di molte cose, tra cui la fotografia.
Nasco in un borgo del Centro Italia e quando ne ho la possibilità faccio dei piccoli viaggi (o gite fuori porta, come preferite) nei luoghi più disparati della mia terra, ossia proprio l’Italia Centrale.
Quella di Hermesmagazine è la mia prima esperienza in assoluto da pubblicista; dietro le quinte ho curato, insieme ad altre persone, i testi di alcuni articoli per il sito leviedelcinema.it (Rassegna del film restaurato che si tiene non molto lontano da casa mia). Nel tempo libero gestisco una piattaforma personale in cui ho catalogato i miei scatti in giro per il Centro Italia (e non solo) e in cui scrivo qualcosa riguardo i miei spostamenti.