5 tesori della storia perduti e mai ritrovati

5 tesori della storia perduti e mai ritrovati

Alzi la mano chi non ha mai desiderato, almeno una volta, vestire i panni del mitico Indiana Jones e calarsi in un’avventura alla ricerca di tesori nascosti. Forse non ci crederete, ma la Storia offre davvero decine di miti su tombe colme di ricchezze o favolosi gioelli, che sono scomparsi nel nulla e non sono più stati trovati.

Se volete cimentarvi nella ricerca di questi tesori, come centinaia di appassionati che ancora oggi setacciano la Terra in cerca delle vestigia del passato, ecco a voi qualche dettaglio sui miti più interessanti, compresa la leggenda sulla scomparsa di un prezioso manufatto legata al nostro amato Bel Paese.

Le uova di Fabergé

A partire dal 1885, nella ricchissima e sofisticata corte degli zar di Russia si istituì l’usanza di regalare alle donne di corte dei gioielli favolosi, le stupende uova composte da Fabergé. Si trattava di geniali opere di oreficeria, realizzate con materiali pregiati e rivestite di smalti colorati, che custodivano al proprio interno, come delle preziosissime matriosche, piccoli oggetti come immagini o giocattoli.

5 tesori della storia perduti e mai ritrovati

Fonte foto: commons.wikimedia.org

Fabergé costruì nel tempo ben 69 uova, ma nel 1917, con l’avvento della rivoluzione russa, la straordinaria collezione venne smembrata e dispersa. Parecchie uova sono state recuperate e compaiono oggi nei musei più prestigiosi del mondo, ma alcune non sono più state trovate. Forse sono andate distrutte o forse, come si favoleggia, si sono conservate e potrebbero ricomparire in futuro in circostanze fortuite, come accaduto nel 2012, quando un uovo di Fabergé venne ritrovato sulla mensola di un meccanico americano.

Il cavallo d’oro di Leonardo

Anche l’Italia vanta un tesoro scomparso di incredibile valore, che se ritrovato comporterebbe un evento epocale nella storia dell’arte: un cavallo d’oro massiccio realizzato, a quanto sembra, addirittura da Leonardo da Vinci. Questa mitica opera sarebbe secondo alcuni nascosta nel Castello di Novara. Pare infatti che Ludovico il Moro, che quasi venerava il proprio cavallo favorito, commissionò al Maestro la realizzazione di una statua in oro che lo riproducesse, secondo alcuni, a grandezza naturale, ma più probabilmente in miniatura. La leggenda vuole che il cavallo sia nascosto nei sotterranei del castello, ma nonostante ripetuti tentativi non è mai stato trovato.

Oltre al cavallo d’oro, gli appassionati d’arte sono in cerca da tempo anche delle tracce dell’affresco che l’artista realizzò nel Salone dei Cinquecento di palazzo Vecchio a Firenze, raffigurante la Battaglia di Anghiari, che sarebbe rimasto celato dietro un dipinto di epoca successiva di Giorgio Vasari.

Il tesoro dei Templari

L’Ordine dei Templari, istituito nel 1096 in Terrasanta per difendere i pellegrini che si recavano a Gerusalemme, è sempre stato circondato da un alone di mistero. Pare che questo gruppo di monaci-guerrieri abbia acquisito nel tempo un tale potere da accumulare un tesoro inestimabile, che sparì nel nulla quando, nel 1307, papa Clemente V e il Re di Francia Filippo il Bello accusarono i Templari di stregoneria.

I rappresentanti più in vista dell’ordine finirono sul rogo, ma a quanto sembra alcuni Templari scamparono alla repressione e, secondo alcune ipotesi, portarono il tesoro con sé fino ad approdare in America, dove fecero sparire le proprie tracce.

Dell’oro dei Templari farebbe parte anche uno dei tesori leggendari più famosi del cristianesimo, il Santo Graal, che potrebbe trovarsi addirittura nascosto a Desenzano, sul Lago di Garda.

La Camera d’Ambra

Costruita per il re Federico Guglielmo I tra il 1701 e il 1709 all’interno del Castello di Charlottenburg a Berlino, un tempo facente parte del territorio di Prussia, e poi donata in segno di riconoscimento a Pietro il Grande zar delle Russie, la Camera d’Ambra doveva essere uno spettacolo indescrivibile: un’intera sala, di 55 metri quadrati, con le pareti decorate con rilucenti pannelli d’ambra baltica, decorazioni in foglie d’oro e specchi. Un volta giunta in Russia, la camera venne installata prima nel Palazzo d’Inverno, a San Pietroburgo, e in seguito nel Palazzo di Caterina a Carskoe Selo, ma nel 1941 venne requisita dall’esercito nazista come bottino di guerra e spedita a Königsberg (l’attuale Kaliningrad).

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Fonte foto: dagospia.com

Alla fine della seconda guerra mondiale, tuttavia, la Camera d’Ambra sparì in circostanze misteriose. C’è chi dice che sia stata nascosta in Sassonia, chi in Polonia e chi addirittura negli Stati Uniti, fatto sta che non fu più ritrovata. È stata ricostruita, in base alle fotografie in bianco e nero dell’epoca, e collocata nel 2003 a San Pietroburgo nel Palazzo di Caterina, ma il mistero sulla sala originaria, e il desiderio di molti appassionati di storia di recuperarla, rimane vivo oggi come allora.

La tomba del primo imperatore cinese

Nonostante la scoperta avvenuta nel 1974 della tomba di Qin Shi Huang, il primo imperatore cinese, sia stata uno degli eventi archeologici più importanti del secolo scorso, la maggior parte di questo preziosissimo mausoleo funebre è tuttora inesplorata, perché il governo cinese non ha dato l’autorizzazione a intraprendere degli scavi più approfonditi della zona.

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Fonte foto: commons.wikimedia.org

Certo, la meravigliosa collezione di statue in terracotta che raffigura al naturale ciascuno dei componenti dell’esercito di questo imperatore del passato è inimitabile, ma si favoleggia che la collina che racchiude la tomba nasconda ancora dei tesori eccezionali.

Un antico scritto dell’epoca, infatti, riferisce che nel sepolcro dell’imperatore venne riprodotto il suo regno, con il soffitto incastonato di perle, a ricreare un cielo notturno con le sue costellazioni, e fiumi di mercurio liquido, simbolo dell’immortalità. La tomba, inoltre, racchiuderebbe ancora tutti i beni che Qin Shi Huang riteneva di dover utilizzare nell’aldilà.