Le 5 opere più famose di Botticelli

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Riuscire a scorgere, le 5 opere più famose e belle del Botticelli, tra la sua vasta produzione artistica, non è sicuramente semplice, ma proveremo ugualmente a tracciare una selezione, portando alla luce la meraviglia delle sue opere rinascimentali più celebri.

Chi è Sandro Botticelli?

Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, detto il Botticelli nacque nei primi anni ’40 del 1400 a Firenze, egli fu, non solo, tra i più celebri ed amati pittori italiani del periodo rinascimentale, ma anche un’artista che, con i suoi straordinari dipinti, ebbe modo di lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte. Il percorso artistico del Botticelli è iniziato nella bottega del maestro e noto artista fiorentino Fra Filippo Lippi. Quest’ultimo fu una guida davvero imprescindibile per il giovane Botticelli, un artista da cui ha avuto modo di apprendere i segreti del mestiere, dal quale poi si distaccherà per sviluppare un inconfondibile stile peculiare e delicato, con cui adornerà nel tempo, cappelle, luoghi santi e musei di tutto il mondo. La sua istruzione precoce anche in campo letterario e filosofico forgiò ulteriormente la sua visione artistica, contribuendo alla costruzione dei capolavori leggendari di cui andremo a parlare.

La Nascita di Venere, 1482

Realizzato da Botticelli per la Villa Medicea di Castello, La Nascita di Venere di Sandro Botticelli, conosciuta anche come la Venere di Botticelli, è un dipinto a tempera su tela di lino, realizzato dall’artista alla fine del 1400.

La Nascita di Venere è sicuramente uno dei quadri più conosciuti al mondo, simbolo del Rinascimento italiano, diventato l’ideale di bellezza femminile, è una rappresentazione pura e spirituale della bellezza.

Oggi il dipinto si trova nella Galleria degli Uffizi e ne esistono alcune repliche realizzate da Botticelli stesso, una in una collezione privata, una alla Gemäldegalerie di Berlino e un’altra alla Galleria Sabauda di Torino.

Fonte foto: Wikipedia

La Primavera, 1482-1485

La Primavera di Botticelli è un altro dipinto molto famoso dell’artista, anch’esso, assurge a simbolo del Rinascimento, ed è un’opera che celebra l’amore e la prosperità, anche se, ancora oggi il suo significato più profondo, non è stato ancora svelato.

L’opera è famosa per la sua bellezza, l’armonia per le proporzioni e il bilanciamento dei personaggi che ne fanno parte e, insieme a La nascita di Venere, è considerata l’opera massima di Sandro Botticelli. Una delle curiosità principali sul dipinto è che il nome Primavera non fu dato da Botticelli, ma da Vasari nel 1550, che ammirò l’opera nella Villa Medicea di Castello. Il dipinto rimase nelle collezioni medicee fino al 1853, quando venne poi trasferito nella Galleria dell’Accademia, e  successivamente esposto nella Galleria degli Uffizi nel 1919, dove è possibile, ancora oggi, ammirarne la bellezza.

Fonte foto: Wikipedia

L’Adorazione dei Magi, 1475-1476

L’Adorazione dei Magi di Botticelli, invece, altra opera celebre dell’autore, fu commissionata da un certo Guasparre di Zanobi del Lama, per la personale cappella di famiglia nel 1475-1476. Diversamente da come si possa immaginare, LAdorazione dei Magi, non rappresenta soltanto un dipinto di straordinaria bellezza e valore artistico, raffigurante una scena religiosa, ma rappresenta il simbolo di un radicale cambiamento della società del tempo. Nobili, banchieri e ricchi personaggi dell’epoca hanno l’onore di essere raffigurati attorno alla nascita di Cristo e, con essi, è presente anche l’autore stesso, non più solo artigiano a servizio dei potenti, bensì loro stretto collaboratore, degno di essere collocato tra loro.

Fonte foto: Elle Decor

Venere e Marte, 1483

Venere e Marte di Sandro Botticelli è un’opera concepita verosimilmente per un membro della famiglia Vespucciuna potente e famosa famiglia, affezionata all’artista, vicina di casa di quest’ultimo. L’ipotesi della committenza deriva dalla raffigurazione di un nido di vespe, simbolo della famiglia, nell’incavo di un tronco all’estremità destra della tavola. Il tema rappresentato e il formato del pannello lasciano intuire che il dipinto fosse destinato a onorare una spalliera nuziale. L’opera Venere e Marte è più di un semplice omaggio alla mitologia e all’amore. L’opera risentirebbe del clima umanistico e delle teorie neoplatoniche che si erano sviluppate in quel periodo. La rappresentazione sarebbe quindi un’allegoria dell’armonia degli opposti: la vittoria di Venere, che è l’amore, su Marte, che è la guerra.

Fonte foto: Arte Svelata

L’Annunciazione, 1489

In ultimo, L’Annunciazione di Cestello, eseguita da Sandro Botticelli, fu intitolata così perché fu commissionata per la chiesa del convento di Cestello, che oggi però è intitolata a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, la mistica fiorentina scomparsa agli inizi del Seicento, le cui spoglie riposano proprio all’interno della chiesa, che si trova in Borgo Pinti, nel centro storico di Firenze. L’opera fu commissionata da Benedetto di ser Francesco Guardi, il cui stemma (uno scudo con un cane rampante) si può notare nella predella. L’opera risale al 1489 circa e oggi si trova agli Uffizi.

L’opera, raffigurante la tradizionale scena religiosa dell’annunciazione, è caratteristica dell’intensità drammatica raggiunta dall’artista nelle opere dalla fine degli anni ottanta, ricche di spunti meditativi ripresi dalle predicazioni di Savonarola che dovettero colpire profondamente Botticelli.

Fonte foto: Le Mostre Impossibili


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