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Anche quest’anno torna l’attesissimo Eurovision Song Contest. Il 2021 per noi italiani è stato inevitabilmente più speciale del solito, poichè l’Italia è stata la nazione ospitante, grazie alla vittoria dei Måneskin con “Zitti e buoni” avvenuta nella precedente edizione (l’ultima vittoria italiana fu nel 1990, conquistata grazie a Toto Cutugno). Ma chi sarà a salire sul podio quest’anno? Non vediamo l’ora di scoprirlo.
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Come sono nati gli Eurovision Song Contest? Dove si sono disputati e chi vinse? Se vi siete posti almeno una volta una di queste domande, in questo articolo le vostre curiosità saranno soddisfatte.
Un Festival nato per regalare leggerezza all’Europa
Gli Eurovision nacquero precisamente nella giornata di oggi, il 24 maggio, nel 1956 e si disputarono per la prima volta in Svizzera, a Lugano. L’idea di questo Festival era quella di regalare all’Europa un po’ di intrattenimento e spensieratezza. Fu così che a Monaco grazie a un comitato presieduto da Marcel Bezençon, il direttore generale della televisione svizzera, arrivò l’idea. Un concorso canoro ispirato al famoso Festival di Sanremo, che avrebbe coinvolto tutte le Nazioni europee.
I partecipanti di quella prima edizione furono sette. Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera e Repubblica Federale di Germania. Ogni Paese portò in gara due canzoni, selezionate dal pubblico, in modo tale da coinvolgerlo il più possibile. L’Italia partecipò così con Franca Raimondi e la sua “Aprite le finestre” e con Tonina Torrielli che cantò “Amami se vuoi”.
Il mistero dietro alla premiazione finale
Fu la Svizzera ad aggiudicarsi la vittoria di quella prima edizione. Tuttavia pare che le votazioni siano state in qualche modo manomesse. Il regolamento prevedeva infatti due giurati per Paese, i quali potevano dare due voti a testa. Tra cui la possibilità di votare per il proprio Paese. Ed ecco svelato il mistero: il Lussemburgo inviò due giurati di nazionalità svizzera. Motivo per il quale, molto probabilmente, vinse proprio la svizzera Lys Assia, con Refrain. Va detto, inoltre, che il resto della classifica non venne mai reso noto. E, in più, non sono mai esistiti video di quell’anno. Nessuno, tranne il replay della vincitrice.
Sarà quindi forse per questo motivo che le votazioni ora avvengono in maniera così dettagliata in diretta, durante la serata finale? Possiamo dedurre di sì, insieme al fatto che dopo quell’anno venne anche eliminata la possibilità di votare per il proprio Paese. Ma ad ogni modo, da quel momento, nacquero ufficialmente gli Eurovision Song Contest.
Sono quella che in prima elementare si annoiava mentre la maestra spiegava le lettere dell’alfabeto ai suoi compagni di classe, perché le conosceva già da almeno un anno. Sin da quei tempi, durante i temi in classe sarei stata capace di riempire con pensieri e parole dieci fogli protocollo. Scrivere per me è un’esigenza, la mia costante, una delle poche cose che mi fanno realmente sentire giusta in questo mondo, insieme alla gentilezza e ai miei sorrisi. Trentatré anni, diplomata come tecnico dei servizi sociali e qualificata assistente di studio odontoiatrico, ho cambiato diverse volte strada, ma il bisogno di scrivere mi ha sempre seguito come se fosse la mia ombra.