Ossa di drago, lingue di pietra e altri abbagli, in uscita l’11 giugno per Codice Edizioni, è un libro che mescola divulgazione storica e scientifica con uno stile narrativo brillante, accessibile e avvincente. Una storia corale, dove i protagonisti non sono solo scienziati e filosofi, ma anche religiosi, collezionisti, contadini e cercatori di meraviglie.
La trama
Immaginate un Neanderthal che, duecentomila anni fa, si china incuriosito su una conchiglia incastonata nella roccia: è forse in quel momento che nasce, per la prima volta, il tentativo umano di dare un senso ai fossili. Ma ci sarebbero voluti secoli – millenni – prima che nascesse una vera e propria scienza: la paleontologia. Prima di questo il nostro rapporto con i fossili è stato segnato da equivoci spettacolari, racconti mitologici, fantasie popolari e affascinanti abbagli. Diego Sala ci accompagna in un viaggio sorprendente attraverso i secoli per scoprire come l’umanità ha cercato di interpretare i resti del passato molto prima di poter contare su metodi scientifici o strumenti adeguati.
Un’umanità incuriosita, spesso confusa, che di fronte ai fossili ha cercato risposte nei testi sacri, nei miti o nella pura immaginazione. L’autore racconta di un’epoca in cui ritrovamenti enigmatici venivano scambiati per resti di creature mitiche, e in cui l’assenza di strumenti scientifici veniva compensata da fervida immaginazione, colossali malintesi e, a volte, geniali intuizioni. C’erano le “lingue di pietra”, che oggi sappiamo essere denti fossili di squali preistorici, ma che venivano interpretate come segni divini o reliquie dei santi. C’erano le ossa giganti scambiate per resti di Titani o di animali leggendari, e le conchiglie ritrovate in cima ai monti viste come prove del Diluvio Universale. E poi c’erano i primi tentativi di spiegazione razionale, le intuizioni brillanti e le scoperte che, pur immerse in un contesto confuso, gettarono le basi per lo sviluppo futuro della scienza dei fossili.
Il libro ripercorre questa lunga evoluzione del pensiero, mostrando come l’errore, l’immaginazione e la meraviglia abbiano avuto un ruolo cruciale nella nascita della paleontologia. Sala ci invita a guardare con occhi nuovi l’epoca in cui nulla era ancora certo, e tutto era da inventare. Un libro che piacerà a chi vuole scoprire come, prima della scienza, l’umanità ha cercato risposte ai misteri del passato affidandosi a miti, leggende e molta creatività.
L’autore
Diego Sala è giornalista e divulgatore con oltre vent’anni di esperienza. Unisce la passione per il teatro e la storia naturale in progetti di comunicazione scientifica. Lavora al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, dove cura eventi per il pubblico sui temi dell’evoluzione e della biodiversità.
