La Pietra di Bismantova: un elemento unico e rappresentativo dell’Appennino Reggiano

La Pietra di Bismantova, situata nel Comune di Castelnovo Né Monti (Reggio Emilia), è una montagna caratteristica dell’Appennino reggiano ed è alta 1041 m. Fa parte del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, area protetta istituita nel 2001 che si estende per oltre 22.000 ettari fra l’Emilia-Romagna e la Toscana.

 

Diversi reperti archeologici dimostrano che la zona fu abitata già in tempi antichissimi, addirittura sono state rinvenute tracce che riporterebbero al Paleolitico. Tutto ciò che è stato rinvenuto nel territorio è ben conservato all’interno del Museo Civico di Reggio Emilia.

La formazione del massiccio roccioso risale a circa quindici milioni di anni fa, nell’epoca del Miocene, con una lunghezza di un chilometro e una larghezza di 240 metri, è una caratteristica fondamentale dell’Appennino reggiano, di cui ci si può ben vantare.

 

E’ citata nella Divina Commedia da Dante Alighieri: secondo alcuni, il poeta l’avrebbe visitata personalmente e tratto da essa l’ispirazione per descrivere il Monte del Purgatorio. Troverete la menzione nel quarto canto del Purgatorio.

Altra citazione famosa viene dal gruppo musicale rock “Per Grazia Ricevuta” che, nel 2004, dedica un’intera canzone alla Pietra di Bismantova.

Riguardo al nome, all’etimologia, le ipotesi sono più d’una: la prima ci trova del sacrilego ed infatti ricollega all’etrusco “man” (pietra scolpita) e “tae” (altare per sacrifici). Altri propongono un’origine celtica: da “vis” ovvero vischio emen” ovvero luna, che rimanderebbe alla raccolta notturna di vischio tra i querceti della zona, espressione di un antico culto lunare. Vismentua sarebbe variata prima in Bismentua e poi Bismantua.

 

Per quanto riguarda la vegetazione, possiamo definirla piuttosto variegata: troviamo boschi, zone arbustate di Ginepro, Biancospino e Rosa di macchia e, nei versanti più freschi,  Nocciolo e Acero Campestre. Poi ancora, Tiglio Carpino Nero e il Maggiociondolo dalla suggestiva fioritura gialla in primavera.

 

La Pietra è una formazione rocciosa dalle caratteristiche uniche. A seconda della prospettiva, può apparire come un incudine, un’isola o un grande muro. In ogni caso, colpisce e resta nel cuore. E’ possibile circumnavigarla con sentirei CAI ben segnati, della durata di circa due ore , o salire sul prato sommitale. Dal rifugio l’accesso alla sommità è abbastanza agevole ed il sentiero breve. La vista dall’alto è magnifica, a 360°, vi sono altri bellissimi sentieri nei paraggi, che consentono di passare da paesi molto ben conservati quali Vologno, Maro, Casale, Campolungo. Molte opportunità di escursioni per tutti. Vale la pena dedicarvi un po’ di tempo.